previsione tassi 2018

Previsione tassi 2018: buone nuove all’orizzonte

A partire dal 1° Gennaio 2018 la BCE conferma la sua volontà di influenzare i valori di riferimento per il mercato finanziario: le previsione tassi 2018 non possono quindi che essere positive.

E’ notizia di questo tardo autunno 2017 che il Quantitative Easing (QE) continuerà sicuramente almeno fino a Settembre 2018, parola di Mario Draghi. La BCE si impegnerà nell’acquisto di titoli di stato per un controvalore dimezzato (30 miliardi di euro al mese anziché 60).

La Banca Centrale si è però esposta ancora di più, annunciando che il QE potrebbe slittare ulteriormente la sua fine, riducendo progressivamente l’acquisto di titoli di stato nell’ordine di 20 miliardi al mese per gli ultimi mesi del 2018, 10 miliardi al mese per il primo semestre 2019 e, per concludere, con l’acquisto di 5 miliardi di euro al mese di titoli di stato negli ultimi sei mesi del 2019.

La previsione tassi 2018 incoraggia il mercato dei mutui

Prevedere il futuro, specialmente negli ambienti finanziari, è da sempre molto difficile a causa degli innumerevoli fattori aleatori. Basandoci però sulle parole di Draghi e sulle reazioni dei mercati nelle ultime settimane è logico aspettarsi un incremento modesto dell’Euribor per tutto il 2018, aumento di così lieve entità che anche il 2018 si dovrebbe concludere con l’indicatore in negativo. La parità si preannuncia raggiungibile per l’inizio 2019 per poi subire un incremento più consistente nel biennio successivo fino allo 0.75%.

Al momento tutti gli indici Euribor sono negativi: quello a 1 mese è fermo a -0.37% da Luglio 2016 mentre quello a 3 mesi è fisso a -0.33% dal 12 Gennaio 2017. L’unico indicatore in aumento è l’Eurirs, in crescita di venti punti base (0.20%) di media su tutte le scadenze; si tratta comunque di un aumento modesto, tanto da lasciare i mutui a tasso fisso estremamente vantaggiosi anche per lunghe durate, con finanziamenti nell’ordine del 2%.

Per quanto riguarda la previsione tassi 2018, sul fisso ci sono da analizzare altri aspetti che indicherebbero una crescita più marcata già a partire della tarda primavera del nuovo anno: nell’Eurozona le aspettative di crescita dell’inflazione sono piuttosto marcate: questo elemento dovrebbe trascinare l’Eurirs a valori più alti, allontanandolo dai valori minimi toccati in questi ultimi anni. Importante segnalare come la crescita dell’inflazione verso l’obiettivo della BCE (2%) farebbe da volano per l’economia e rappresenterebbe un trampolino di lancio per tutti i settori in sofferenza dopo anni di crisi.

Previsione tassi 2018: mutuo fisso o variabile?

Fatto salvo il concetto che le previsioni derivano da stime e non rappresentano dati certi sul quale basare esclusivamente le proprie scelte, rimane vero senza ombra di dubbio l’aspetto che l’attuale periodo storico è particolarmente vantaggioso per la stipula di un mutuo. I bassi tassi d’interesse strizzano l’occhio un po’ a tutti: a chi ha acceso un mutuo qualche anno fa e ora può sfruttare la surroga e la rinegoziazione per alleggerire il peso del mutuo sulla busta paga; ai prossimi mutuatari, i quali si troverebbero a pagare pochi interessi fin dai primi anni del finanziamento, momento nel quale l’ammontare degli interessi è maggiore per via del più alto capitale residuo da rimborsare. Al momento, nonostante sia scelto solo da un italiano su quattro, il mutuo a tasso variabile rappresenta un’occasione importante per chi vuole acquistare o ristrutturare casa sfruttando magari l’Ecobonus.

Scrivo di mutui perché sogno di poterne fare uno. Adoro gli indovinelli; sai come si fa a tenere una persona sulle spine? Dopo te lo dico…

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