Stress Test mutuo: Parla Paola Viola

Vi siete mai chieste cosa è lo Stess Test del mutuo prima casa? Parla Paola Viola a riguardo.   Prima di richiedere un mutuo prima casa e non, è utile eseguire uno “Stress Test” sulla rata di mutuo prima casa , per calcolare la propria solvibilità, avendo anche un margine per gli imprevisti che possono capitare, che […]

Vi siete mai chieste cosa è lo Stess Test del mutuo prima casa? Parla Paola Viola a riguardo.

 

Prima di richiedere un mutuo prima casa e non, è utile eseguire uno “Stress Test” sulla rata di mutuo prima casa , per calcolare la propria solvibilità, avendo anche un margine per gli imprevisti che possono capitare, che più o meno, capitano a tutti durante il pagamento di un mutuo prima casa.

 

Bisogna considerare, se il mutuo prima casa è stato stipulato a tasso variabile, eventuali rialzi del tasso euribor/’ target=’_blank’>Euribor o del tasso Bce.

 

Come si calcola lo “Stress Test“ sul mutuo prima casa?

 

Inizialmente, bisogna considerare il reddito mensile netto. Prendiamo come esempio un reddito di 2000€. 

 

Da qui vanno tolte le spese dovute ai figli a carico, che generalmente si aggirano intorno ai 200€.

 

Dal reddito netto, leviamo anche le quote di sussistenza, ovvero quella parte che serve per pagare le utenze domestiche ( bollette) e le varie spese quotidiane, che si aggira intorno agli 800€.

 

Il risultato che verrà, dalla differenza del reddito, sottratte tutte le spese ( 2.000 – 800 – 200 = 1.000) si chiamerà “potere d’acquisto del mutuo”, e per calcolare la rata massima sostenibile bisogna dividere il potere d’acquisto del mutuo/ 1,5, ottenendo 667. Ecco la nostra rata massima che possiamo sostenere.

 

Spiega Paola Viola, direttrice generale di Mutuiperlacasa.com, il nuovo sito di mutui che confronta le migliori rate di mutuo prima casa sul mercato: “La differenza tra il reddito mensile netto e le quote di sussistenza dovrebbe essere di almeno 1,5 volte la rata del mutuo”.

 

La novità di Mutuiperlacasa. com, sta nel fatto che il punto di partenza delle simulazioni non sono le offerte, ma la rata ottenibile su tutte le durate e tutti i tassi, in modo da trovare la rata di mutuo migliore.

 

Ora, come elemento, bisogna considerare se stiamo andando a stipulare un mutuo a tasso variabile.

 

Continua Paola Viola di Mutuiperlacasa: “In questa fase di istruttoria, le banche, nella valutazione del rapporto rata/reddito, considerano già un tasso tecnico finale tra il 4 e il 5,1%.

Quindi anche se troviamo un tasso variabile con un tasso vicino al 2%, le banche concedono un determinato importo di mutuo per una determinata durata solo se il bilancio famigliare del richiedente del mutuo puà pagare la rata calcolata sul tasso finale, a seconda delle regole interne della banca,fino al 5,1%”.

 

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