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Mutuo seconda casa: la villeggiatura è…in città!

Oltre il 70% dei mutui seconda casa è destinato all’acquisto di immobili nella stessa città in cui vive il richiedente o nella stessa regione. Lavoro, studio, costo del denaro e mercato immobiliari tra le cause che più spingono il cambiamento.

Di pari passo con la voglia di vacanze e di evasione dalla routine quotidiana aumentano le richieste mutuo seconda casa. Da un’indagine su oltre 15.000 richieste mutui nel 2017 la differenza rispetto al passato è duplice: da un lato si registra un aumento delle richieste per un secondo immobile dopo anni di “magra” (il 7% dei mutui totali è destinato alla seconda casa) e dall’altra si nota, rispetto al periodo pre-crisi, un’inversione di tendenza sulla destinazione del credito.

Il mutuo seconda casa finisce in città

Questa inversione di tendenza si deve ad alcune valutazioni degli italiani che, complice anni difficili, stanno cambiando la destinazione del credito concesso dalle banche per riversarlo in acquisti di immobili in grandi città. Si nota infatti che oltre il 70% dei mutui seconda casa viene impiegato per immobili di proprietà nella stessa città in cui si vive (soprattutto se questa è una grande città) oppure entro i confini regionali.

Se infatti si è soliti pensare al secondo immobile come alla casa di villeggiatura, magari al mare, bisogna tenere conto che sempre più figli decidono di percorrere carriere universitarie anche piuttosto lunghe. Questo significa esborsi di decine di migliaia di euro in affitto negli anni di studio che potrebbero invece essere investiti in un mutuo per garantire tranquillità dal punto di vista dell’indipendenza abitativa per i figli stessi. Anche il lavoro svolge un ruolo importante: sempre più persone tendono ad abbandonare il pendolarismo giornaliero, complici le difficoltà nei trasporti sia con mezzi privati (costo elevato) che pubblici (affidabilità e rapporto qualità/prezzo).

Seconda casa in città: affitti sempre più cari

Considerando anche il potere di acquisto in leggera diminuzione, l’importo degli affitti nelle grandi città italiani sono sempre meno sostenibili soprattutto per le principali metropoli come Roma e Milano: in particolare il capoluogo lombardo è da anni in cima alle classifiche per il costo degli affitti, spesso non sostenibili soprattutto se aggiunti al costo della vita e delle rette universitarie per gli studenti.

L’acquisto di una seconda casa in una di queste città inoltre rappresenta una forte entrata economica nel momento in cui si decide di affittare l’immobile. Il momento storico sembra ideale per questo tipo di acquisto: prezzi immobiliari abbordabili e costo del denaro ai minimi storici. Sembra quindi che le nuove necessità degli italiani stiano contribuendo a cambiare l’idea che la seconda casa debba essere in una località marittima o montana e utilizzata per le ferie annuali.

Unici “svantaggi” di una seconda casa (ovunque essa sia) sono le maggiori imposte da pagare, unite all’impossibilità di godere di alcune agevolazioni fiscali previste invece per acquistare un immobile come principale (deducibilità sugli interessi passivi delle rate del mutuo).

La scelta di una seconda casa in città si rivela quindi intelligente e proficua, per buona pace della villeggiatura estiva…

Scrivo di mutui perché sogno di poterne fare uno. Adoro gli indovinelli; sai come si fa a tenere una persona sulle spine? Dopo te lo dico…

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