La roulette russa del mutuo a tasso variabile

Questo mese, la BCE presieduta da Mario Draghi ha deciso di mantenere invariato il Tasso Ufficiale di Sconto allo 0,75%, annunciando per il 2013 un possibile riduzione fino ad un tasso negativo se la crisi dell’Eurozona non dovesse mollare. Ma questa decisione a chi ha un mutuo, o a chi aspira ad accenderne uno per […]

Questo mese, la BCE presieduta da Mario Draghi ha deciso di mantenere invariato il Tasso Ufficiale di Sconto allo 0,75%, annunciando per il 2013 un possibile riduzione fino ad un tasso negativo se la crisi dell’Eurozona non dovesse mollare. Ma questa decisione a chi ha un mutuo, o a chi aspira ad accenderne uno per l’acquisto della propria casa è un bene o un male? In un mercato immobiliare che sta facendo scendere i prezzi per le scarse compravendite, acquistare nel 2013 potrebbe rivelarsi un vero affare. Ma siamo sicuri che puntando sul mutuo a tasso variabile si vince sempre?
Analizzando gli andamenti degli ultimi 5 anni, di certo chi ha contratto un mutuo a Tasso Variabile, rispetto ai più prudenti che hanno optato per quello a Tasso Fisso, sta di fatto già vincendo! Tranne il terribile 2008, l’ anno del crack della Lehman Brothers, ha pagato meno interessi e rimborsato il capitale più velocemente.
Ma per chi inzia nel 2013? Su quale tipologia di tasso conviene puntare?
Se le previsioni di Draghi & C. sono azzeccate, l’euribor/’ target=’_blank’>Euribor dovrebbe mantenersi tra lo 0,10 e l’1%, che sommandosi ad uno spread medio del 3%, farà si che fino al 2014, un mutuo da 150mila in 30 anni, potrebbe subire una variazione di appena 40-50 euro al mese, su una rata di partenza di circa 640€.
Il vantaggio sarebbe che con un tasso cosi basso (circa il 3%) , la quota di capitale che verrebbe rimborsata in 2 anni sarebbe di oltre 6mila euro. Se il perdurare di questi tassi si mantenesse ancora per ulteriori 5 anni, la scommessa sul mutuo variabile sarebbe vincente, e si saranno già restituiti alla banca 16mila euro di mutuo, limitando il debito residuo a poco più di 133mila.
Ma perché quest’attenzione sulla quota di capitale da rimborsare? Perché, in caso di rialzo dei tassi, l’interesse sui mutui a tasso variabile andrebbe a calcolarsi solo e soltanto sul capitale residuo. Quello al netto delle rate già pagate. Quindi, minore sarà il capitale da rimborsare, minore sarà l’effetto di un rialzo dei tassi!

Fermo restando che si tratta di una semplice ipotesi, la roulette russa del tasso variabile, se pur genera l’ansia da rate future inattese, a 5 anni vince su tutti i campi. La rata iniziale è più bassa, il capitale restituito è maggiore e più veloce, e il totale interessi pagati è teoricamente molto minore rispetto al tranquillo tasso fisso.
Quindi, a conti fatti, sembrerebbe una scommessa facile, ma si sa, la roulette, come tutti i giochi comporta sempre un rischio. E se il detto dice che chi non rischia non vince…

Edoardo Merenda – Ceo – www.mutuiperlacasa.com

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