Che cosa si intende per debito residuo di un mutuo?

Con il termine debito residuo si intende il capitale di un finanziamento che, in un dato momento del processo di restituzione di un mutuo erogato, risulta ancora da versare alla banca che lo ha concesso. La cifra a cui ammonta tale componente di debito viene sempre calcolata non includendo gli interessi, ma solo il capitale prestato.

Ogni rata del mutuo infatti, è formata da due parti: una costituita dagli interessi che dipendono dal tasso del finanziamento e una seconda parte che indica la variabile di capitale che si sta pagando. La somma del debito residuo è da identificarsi solo in quest’ultima parte.

Come calcolare l’ammontare del debito residuo

Un modo semplice e veloce per calcolare il debito residuo di un mutuo è quello di consultare il piano di ammortamento. Sulla base di quest’ultimo, sarà quindi sufficiente sottrarre alla cifra totale del prestito ricevuto quella già versata priva del tasso di interessi. In questo modo risulta facile venire a conoscenza del reale ammontare del debito da pagare.

Debito residuo = capitale preso in prestito – quote capitali già versate (senza interessi)

Forniamo ora un semplice esempio che potrà meglio esplicitare il concetto. Immaginiamo che il finanziamento che il soggetto ha ricevuto è di 1000 euro. Al momento della stipula, quindi, il debito residuo corrisponde alla cifra totale del prestito, ovvero 1000 euro. Supponiamo che la prima rata da pagare si aggiri intorno ai 200 euro di quota capitale e 100 euro di interessi. Il totale che verseremo sarà, dunque, di 300 euro. Se volessimo calcolare il debito residuo dopo il versamento di questa prima rata, basterà togliere alla cifra iniziale la quota capitale della prima rata: nello specifico, 1000 – 200 = 800. Il debito residuo risulterebbe, quindi, di 800 euro.

Nel caso in cui non si disponga del piano di ammortamento, si può quantificare il valore del debito ricorrendo ad un calcolatore online che, definita la cifra del capitale iniziale e del tasso di interesse, dedurrà la cifra corretta.

N.B.: In caso di mutui a tasso variabile o misto, il calcolo non sarà del tutto preciso, ma sarà approssimato.

L’importanza di conoscere il valore del debito residuo

Conoscere la cifra del debito residuo può risultare importante nel momento in cui il pagante è in prossimità di alcune scelte finanziarie strettamente correlate con il mutuo in questione. Un esempio può essere quello di essere nelle condizioni di poter estinguere anticipatamente il mutuo o dover optare per una sua sostituzione o rifinanziamento. In queste situazioni, infatti, pagare in una sola volta l’intera cifra del debito residuo permette di estinguere il mutuo. Risulta, dunque, di fondamentale importanza sapere a quanto ammonta l’importo complessivo ancora da versare.

Anche il corretto svolgimento di altre operazioni finanziare necessita della conoscenza dell’ammontare del debito residuo. Qui di seguito riportiamo le principali:

  • La rinegoziazione, ovvero la modifica delle condizioni contrattuali che si erano inizialmente stabilite con la banca. I cambiamenti generalmente riguardano il tasso degli interessi e la durata del mutuo. La rinegoziazione permette un abbassamento della rata e risulta un vantaggio in termini di costi, non è infatti necessario pagare alcuna spesa per la pratica.
    • La surroga o portabilità: essa prevede la possibilità di trasferire il mutuo contratto con una banca ad un altro ente creditizio per poter così usufruire delle migliori condizioni offerte in quel momento dal mercato. L’operazione presenta costi ridotti o nulli per il cliente.
    • Il consolidamento dei debiti:con questa operazione è possibile trasformare tutti i finanziamenti fino ad ora contratti, in un’unica soluzione. Solitamente, in questo modo, è possibile per il cliente avere una sola controparte per tutti i debiti contratti. Inoltre, tale procedura, offre generalmente la possibilità di versare una rata totale di cifra inferiore rispetto alla somma delle precedenti, allungando però la tempistica di saldo del debito.

Infine, un’ultima situazione dove il calcolo del debito residuo può tornare utile è il caso in cui si volessero chiedere delle agevolazioni economiche. L’ISEE (l’Indicatore Situazione Economica Equivalente), ovvero lo strumento attraverso cui è possibile valutare la situazione economica di coloro che vogliono richiedere agevolazioni economiche, considererà come diminuzione del patrimonio solo il debito residuo legato alla restituzione di un mutuo sulla prima casa. In pratica, tutti i soldi che vengono ricevuti, compresi gli eventuali finanziamenti erogati, saranno considerati nell’ISEE come un aumento del patrimonio, con l’unica eccezione dei mutui prima casa.