BCE ferma i tassi allo 0,75%. E poi…

La Banca centrale europea ha confermato il tasso di riferimento dell`Eurozona allo 0,75%. Di conseguenza, sono rimasti invariati il tasso marginale sulle operazioni di finanziamento, e quello sui depositi, a zero. La decisione presa a maggioranza dal Consiglio direttivo dell`Eurotower, riunitosi nella sessione mensile di politica monetaria, è stata poi commentata dal presidente della Bce, […]

La Banca centrale europea ha confermato il tasso di riferimento dell`Eurozona allo 0,75%. Di conseguenza, sono rimasti invariati il tasso marginale sulle operazioni di finanziamento, e quello sui depositi, a zero. La decisione presa a maggioranza dal Consiglio direttivo dell`Eurotower, riunitosi nella sessione mensile di politica monetaria, è stata poi commentata dal presidente della Bce, Mario Draghi, nella consueta conferenza stampa alla domanda sulla situazione politica italiana, non ha espresso nessun commento. “Scusate, ma non commento la situazione politica in Italia!. Questa la risposta del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, a chi gli chiedeva commenti sugli ultimi sviluppi politici nella penisola, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.

Crescita rivista al ribasso per tutto il 2013. Forse il segno più solo nel 2014.

La BCE ha rivisto la ribasso le sue previsioni sulla crescita economica dell`area euro, dove si intravede una graduale ripresa solo alla fine del 2013. Nel 2012 si attende un Pil tra il meno 0,6 e il meno 0,4 per cento, mentre sul 2013 stima tra il meno 0,9 e il meno 0,3 per cento. Per la prima volta i tecnici della Banca Centrale hanno poi fornito una stima sul 2014,  su cui indicano una dinamica tra il più 0,2 e il più 2,2 per cento. Le cifre sono state illustrate dal presidente Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. Tre mesi fa i tecnici della Bce avevano indicato un Pil 2012 tra il meno 0,6 e il meno 0,2 per cento, mentre sul 2013 tra il meno 0,4 e più 1,4%.

Sull`ipotesi tassi negativi, la Bce ha discusso di tassi di interesse negativi, anche se non ha approfondito la questione. Nessuna notizia su questo – ha detto Draghi -. Siamo operativamente pronti, ma la discussione non ha approfondito questo punto. Abbiamo brevemente toccato la complessità che una simile misura richiede – ha poi ammesso Draghi – e le possibili conseguenze non volute. L`applicazione di tassi negativi e cioè il fare pagare degli oneri a chi deposita soldi, piuttosto che pagargli interessi, costituirebbe un modo per costringere le banche a non depositare eccessiva liquidità alla Bce.

E` chiaro quindi che i mutui a tasso variabile potranno godere ancora di un anno di condizioni favorevoli. Con l`euribor/’ target=’_blank’>Euribor inchiodato da mesi allo 0,11%, le previsioni non possono che essere di mantenimento o addirittura di una riduzione. 

Ma attenzione! Nel 2014 potrebbe ripartire…sempre se la crisi allenterà la sua presa sull`eurozona.

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