donazione immobili ai figli

Donazione immobili ai figli: conviene davvero?

Sempre più spesso sentiamo parlare di donazione immobili ai figli, ma in cosa consiste davvero? E soprattutto, è proprio sempre così conveniente utilizzare questo sistema per intestare un appartamento ai propri figli? Vediamo di seguito i pro e i contro di questa pratica sempre più utilizzata. Cos’è la donazione immobili ai figli e quali sono […]

Sempre più spesso sentiamo parlare di donazione immobili ai figli, ma in cosa consiste davvero? E soprattutto, è proprio sempre così conveniente utilizzare questo sistema per intestare un appartamento ai propri figli? Vediamo di seguito i pro e i contro di questa pratica sempre più utilizzata.

Cos’è la donazione immobili ai figli e quali sono i suoi vantaggi?

Partiamo dal principio: per donazione si intende un contratto il cui il donante cede una proprietà al donatario, senza che gli venga corrisposto alcun compenso in cambio. Il bene donato può essere mobile (soldi, quote societarie, azioni), ma più frequentemente si sente parlare di donazione immobile ai propri figli da parte dei genitori. E’ una pratica molto usata in tal senso, al fine di aiutare i figli nello sviluppo dei propri progetti di vita, soprattutto in un periodo di forte precariato sociale, in cui spesso i giovani hanno difficoltà ad acquistare autonomamente una casa.

La donazione è quindi una forma di aiuto che i genitori fanno a favore dei propri figli, spinti anche dalle agevolazioni fiscali che da essa ne derivano. Vediamo nel dettaglio quali sono:
– il donante ha il vantaggio di intestare un immobile ad un altro soggetto, liberandosi quindi del carico fiscale che deriva dall’essere il proprietario;
– rispetto alla successione, si ha il vantaggio di vedere applicate le imposte valide in quel momento piuttosto che avere l’incognita di sapere a quanto ammonteranno dopo la propria morte;
– con la donazione è possibile fare una ripartizione dei propri beni ai figli quando si è ancora in vita, senza quindi lasciare strascichi in futuro.

Mutuo su donazione: cosa c’è da sapere

Se ad un primo sguardo sembrerebbe che la donazione immobili ai figli sia da preferire alla successione, facendo un’analisi più dettagliata possiamo notare che non sempre è così.
Innanzitutto bisogna considerare che l’atto di donazione è un contratto formale, che va redatto alla presenza di notaio e che è soggetto ad una serie di imposte da pagare, quali:

  • l’imposta di donazione, che varia a seconda del grado di parentela tra donante e donatario e va da un minimo del 4% (come tra padre e figlio) ad un massimo dell’8% (come ad esempio tra cugini). Nella gran parte dei casi però si applica tale valore solo per la parte che eccede il milione di euro di franchigia.
  • l’imposta ipotecaria, pari al 2% del valore catastale dell’immobile.
  • l’imposta catastale, pari all’1% del valore catastale dell’immobile.
  • l’imposta di registro, pari a 200 euro
  • la parcella del notaio

Oltre a ciò, chi riceve un immobile donato dai propri genitori deve tenere presente che in futuro potrebbe risultare difficile riuscire a vendere un immobile oggetto di donazione. Le banche infatti sono restìe a dare un mutuo su una casa donata, in quanto potrebbero essere in futuro oggetto di rivalsa da parte degli altri eredi. Qualora alla morte del donante non ci fossero beni sufficienti ad accontentare anche gli altri figli, questi potrebbero rivalersi contro la donazione e rendere l’atto nullo. Affinchè ciò non avvenga è necessario che siano passati 20 anni dalla firma dell’atto e in ogni caso almeno 10 anni dalla morte del donante.

Conviene donare un immobile?

In conclusione, non c’è una risposta univoca a questa domanda, ma una serie di considerazioni che vanno fatte caso per caso. In linea generale possiamo dire che il donante potrebbe ottenere delle agevolazioni fiscali nel liberarsi della proprietà di un immobile, così come il donatario potrà godere del beneficio di usufruire di una casa senza averla pagata; tuttavia per entrambi ci sono da considerare le numerose spese da sostenere per la stipula dell’atto e, per il donatario, l’incognita di non sapere se in futuro quell’immobile potrà essere venduto a terzi o meno.

 

Scrivo di mutui perché sogno di poterne fare uno. Adoro gli indovinelli; sai come si fa a tenere una persona sulle spine? Dopo te lo dico…

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