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Prestito o mutuo ristrutturazione? L’importo è fondamentale nella scelta

Il mutuo ristrutturazione è da preferirsi al prestito per mettere a nuovo l’immobile, anche se spesso l’importo non lo rende possibile. Per le soluzioni in cui il mutuo è richiedibile è meglio preferirlo al prestito, più oneroso e non detraibile.

Crescono le ristrutturazioni di immobili da parte degli italiani e con loro i finanziamenti richiesti per avviare i lavori, spinti dai vantaggi fiscali fino al 50%, che salgono al 65% in caso di sfruttamento Ecobonus. Da poche centinaia ad alcune decine di migliaia di euro le cifre sborsate ma se per quanto riguarda l’acquisto di una casa pronta la scelta ricade quasi sempre sul mutuo, per quel che riguarda la ristrutturazione la storia cambia: è meglio richiedere un prestito o accendere un mutuo ristrutturazione?

Mutuo ristrutturazione? Per gli italiani aumentano i prestiti

Per gli italiani il prestito risulta spesso una scelta obbligata, considerando che il mutuo ristrutturazione ‘classico’ parte da 50mila euro, più raro trovare importi a partire da 30mila euro, e una richiesta media di finanziamento si aggira intorno ai 16mila euro. Inoltre il mutuo concesso dalle banche spesso viene erogato a condizioni definite: l’importo di solito copre l’80% dell’importo dei lavori preventivati (o per una percentuale del valore totale dell’abitazione), con un quinto della spesa che rimane quindi scoperta e da pagare con liquidità a disposizione messa da parte dei mutuatari.

Nel 2017 ben 700mila abitazioni sono state soggette a ristrutturazione e il 23% delle compravendite ha riguardato immobili da sistemare; di pari passo il mondo del credito, dove ormai il 34% dei prestiti è finalizzato all’abitazione, di questi il 3% viene usato per l’acquisto, il 7% per l’arredo e ben il 24% per la ristrutturazione.

Mutuo ristrutturazione vs prestito: vantaggi e svantaggi

Il confronto tra la rate mensili di un prestito e di un mutuo ristrutturazione restituisce un dato interessante: richiedendo un importo di 30mila euro da restituire in 10 anni con tasso fisso il TAEG sul prestito sfiora l’8% mentre scende appena sopra il 2% per il mutuo, con una rata di 260€ circa al mese contro i circa 360€ del prestito. Pagando una rata mensile simile (240€) si otterrebbe un prestito pari a 15mila euro a dimostrazione del fatto che il mutuo, nonostante spese di perizia e atto notarile, resta estremamente vantaggioso. Lo svantaggio? Con il finanziamento l’immobile non è gravato da ipoteca e non c’è necessità di dichiarare lo scopo del finanziamento, come invece avviene per il mutuo. Inoltre anche le tempistiche spesso spingono per la soluzione prestito, più rapida perchè liquidabile anche in due-tre giorni lavorativi.

A vantaggio del mutuo, come già detto, una rata più leggera e un costo complessivo globale più basso. Importante tenere in considerazione che, in caso di prima casa, gli interessi passivi del mutuo ristrutturazione si posso detrarre dall’Irpef fino al 19%.

Al di là quindi della velocità di ottenere liquidità più velocemente il mutuo è da preferire rispetto al prestito.

Ristrutturare per rivalorizzare l’immobile e abbassare le spese

Da considerare comunque che spesso anche chi compra casa usa una parte del mutuo per acquistare l’immobile e una parte per rimetterlo a nuovo, evitando di contrarre un nuovo finanziamento negli anni successivi. Dietro il periodo di ristrutturazione che sta investendo l’Italia c’è sicuramente una doppia motivazione. Da una parte la necessità: il patrimonio immobiliare italiano ha più di 40 anni per oltre un’abitazione su tre – queste abitazioni hanno consumi sei volte maggiori rispetto ad un’abitazione classe B – ; dall’altra la volontà di risparmiare e di aumentare il valore che l’immobile subisce dopo la messa a nuovo: il valore delle case dopo la ristrutturazione cresce del +8% a Bologna, sopra il 9% a Milano, Firenze e Napoli, oltre il 10% a Roma.

Inoltre, se da un lato l’efficienza passa attraverso migliori comfort abitativi degli elettrodomestici più usati (frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici ecc), una forte motivazione al miglioramento dello stato dell’immobile è il risparmio in bolletta. Con le ristrutturazioni più comuni (infissi, cappotto/tetto, caldaia) il risparmio in bolletta varia dal 20 al 40% l’anno, con consumi più ridotti anche in un’ottica più green e sostenibile.

Interessante anche come la ristrutturazione possa portare fino al 50% in più in termini di canone d’affitto richiedibile rispetto ad un immobile non efficiente.

Scrivo di mutui perché sogno di poterne fare uno. Adoro gli indovinelli; sai come si fa a tenere una persona sulle spine? Dopo te lo dico…

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