Il mercato del lavoro cambia alla velocità della luce, ma quello immobiliare mantiene un passo da lumaca. Si moltiplicano i prodotti dedicati alle categorie tradizionalmente escluse dal credito, ma quando si tratta di aprire i rubinetti le banche restano caute. Questa la diagnosi di Tecnocasa.
Meglio impiegato che pensionato
Dati alla mano, la stragrande maggioranza dei mutui viene erogata a chi ha entrate certe (83,5%). Tra i lavoratori flessibili i fortunati non arrivano al 7%, e la situazione è ancora più scoraggiante per imprenditori (4,3%) e pensionati (3,3%).
Si rilevano peraltro peculiarità legate a ciascun area del Paese. «Il centro si caratterizza per una quota di finanziamento a lavoratori autonomi più alta tra tutte le macroaree (5,6%). Nelle Isole, invece, si riscontra la minor incidenza di dipendenti a tempo indeterminato (78,6%) e la maggiore percentuale di pensionati (5,1%)».
Giovane e italiano, questo è lidentikit del mutuatario ideale
Nonostante lelevata mobilità della popolazione, i clienti preferiti delle banche restano i connazionali. Infatti, circa nove mutui su dieci sono stati concessi a clienti di origine italiana. Solo nel 9% dei casi si trattava di cittadini di altri Paesi europei. Appena il 2,5% dei finanziamenti è stato erogato a immigrati extra-europei. Tuttavia, si tratta di dati in crescita rispetto al 2013.
Dal punto di vista anagrafico, i giovani hanno più fame di mutui, soprattutto gli under 35 (40% delle domande), a fronte del 35% proveniente da persone di età compresa tra 35 e 44 anni.