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Mutuo prima casa: le fasi che precedono l’erogazione e i criteri di scelta

Quando sente parlare tramite passaparola di mutuo prima casa, chi non ha mai richiesto credito alle banche è portato istintivamente a pensare ad una richiesta effettuata e subito evasa. In realtà, il processo è ben più complesso e può richiedere un impegno maggiore rispetto alla ricerca dell’immobile. Non esiste infatti una sola tipologia di mutuo, ma diverse a […]

Quando sente parlare tramite passaparola di mutuo prima casa, chi non ha mai richiesto credito alle banche è portato istintivamente a pensare ad una richiesta effettuata e subito evasa. In realtà, il processo è ben più complesso e può richiedere un impegno maggiore rispetto alla ricerca dell’immobile. Non esiste infatti una sola tipologia di mutuo, ma diverse a seconda delle esigenze e degli istituti di credito che lo erogano. È quindi importante analizzare delle variabili e capire le procedure da seguire per poter accedere alla soluzione più conveniente e nei tempi più rapidi possibili.

Mutuo prima casa: fasi propedeutiche alla firma

Internet ha accelerato il processo di scelta del preventivo mutuo prima casa, mediante i siti di comparazione online. Dopo aver scelto l’istituto di credito in base alle condizioni più vantaggiose per le proprie esigenze, è necessario fornire tutta la documentazione relativa alla situazione reddituale per ottenere l’approvazione (la banca deve verificare se ci sono le garanzie per il pagamento del mutuo); il passo successivo è la perizia, da parte di un tecnico inviato dalla banca, sull’immobile per valutarne l’effettivo valore. Solo dopo aver terminato questa fase, con delibera per la concessione, è possibile erogare il mutuo, la cui somma andrà versata interamente sul conto corrente del richiedente.

Importo rata e durata mutuo: due decisioni fondamentali

Prima dell’erogazione, tuttavia, vanno valutati due aspetti cruciali per la definizione del mutuo sulla prima casa. Il primo è l’importo della rata, che va bilanciato tra le possibilità economiche e la necessità di chiudere quanto prima possibile il mutuo; una misura cautelativa consiste nello stabilire l’importo massimo della rata non superiore ad un terzo dei propri introiti, in modo da far fronte ad eventuali spese accessorie e da non rischiare di rimanere scoperti in caso di perdita temporanea del posto di lavoro.

Il secondo è la durata del mutuo, che può arrivare fino a 30 anni. In questo caso, però, bisogna considerare che più lungo è il periodo di rateizzazione, maggiori saranno gli interessi e quindi più alto l’importo della rata; al tempo stesso, tuttavia, bisogna tener conto delle proprie possibilità economiche attuali (e future) e mantenersi sempre nei margini di sicurezza.

Quale tasso di interesse?

Come abbiamo appena accennato, gli interessi sono importanti variabili per la determinazione della durata del mutuo sulla prima casa, soprattutto in virtù dei differenti tassi,cioè fisso, variabile o misto. Il fisso è quello considerato a minore rischio, perché si paga la stessa rata per tutta la durata del mutuo, a prescindere dalle condizioni di mercato, che invece vanno ad influire sul tasso variabile, scelto da chi preferisce pagare importi inferiori nei primi anni, restando però per i successivi in balia delle fluttuazioni del mercato (che possono essere sia convenienti che svantaggiose). Infine il tasso misto, che permette di passare dal fisso al variabile, e viceversa, per sfruttare i vantaggi delle variazioni del mercato. Bisogna considerare che il passaggio presenta un costo, non definibile a priori, perché implicito negli spread.

È importante valutare con estrema attenzione tutti questi criteri per poter compiere una scelta consapevole e adeguata alle proprie esigenze.

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