Mutuo giovani precari

Mutuo giovani con partita IVA e precari, un miraggio? Requisiti e condizioni

Giovani con partita IVA e precari? Ecco come convincere la banca a concedere il mutuo senza la garanzia della busta paga. Condizioni e documenti.

A quali condizioni le banche potrebbero concedere il mutuo a giovani con partita IVA o precari? L’incertezza occupazionale colpisce soprattutto i giocavi: molti di loro aprono la partita IVA (magari in regime forfettario visti i redditi contenuti) per mettersi in proprio e, quando assunti, si devono accontentare di un contratto precario. Ma una partita IVA (ancor di più agevolata) e un contratto di lavoro a termine non sono requisiti sufficienti per le banche per concedere il finanziamento.

Mutui giovani precari o a partita IVA: garanzie aggiuntive e documenti

Ci sono tante offerte di mutui giovani ma non è solo una questione anagrafica: se sull’età gli istituti possono andare incontro ai clienti, qual è la politica in merito alle garanzie fronte lavoro? Statisticamente appena il 10% degli autonomi riesce a farsi accettare la pratica del mutuo per comprare casa. L’80% dei mutui concessi invece è a clienti con contratto a tempo indeterminato.

La prima strategia per riconoscere il mutuo a giovani precari o autonomi è la presenza di soggetti titolari cointestatari del mutuo oppure di garanti. E’ anche vero che, rispetto a qualche anno fa, le banche cominciano ad avere una certa apertura ai mutui giovani senza garanzie, seppure in modo graduale (in alcuni casi viene ridotto il loan to value concesso nel senso che viene erogato meno dell’80% del valore dell’immobile). Intuitivamente in questo caso gli interessi tenderanno ad essere più alti e la banca potrebbe imporre la sottoscrizione dell’assicurazione sul mutuo (polizza che copre il mancato pagamento di una o più rate). Una precauzione che ben si comprende tenendo conto delle esigenze di autotutela della banca di fronte alla mancata garanzia lavorativa. Ma negare tout court i mutui a precari e giovani a partita IVA sarebbe equivalso a negare il modo in cui il mondo del lavoro si è trasformato superando l’assioma del posto fisso.

Ma quali documenti bisogna fornire alla banca per vedersi approvata la richiesta di mutuo se si lavora a partita IVA? Le ultime due dichiarazioni dei redditi (modelli UNICO) e gli estratti conto bancari servono a provare il reddito e la solvibilità da cui partire per elaborare le condizioni del mutuo su misura. Chiaramente più garanzie alternative alla busta paga si riescono a fornire (polizza, garanti etc) e più le banche saranno propense a concedere il mutuo a chi non ha un contratto fisso.

Fatta questa premessa concludiamo con un consiglio rivolto ai giovani senza contratto (precari e lavoratori a partita IVA) che vogliono chiedere un mutuo per comprare casa o realizzare un altro progetto personale: confrontare i preventivi mutui giovani limitandosi all’importo della rata non basta e potrebbe in alcuni casi risultate fuorviante. In linea generale, e ancora più se ci si ritrova nell’identikit del cliente che abbiamo appena descritto in questa pagina, è consigliabile leggere attentamente il contratto di mutuo e analizzare le condizioni proposte per avere una simulazione realistica. Speriamo che questo possa essere un orientamento importante per chi cerca mutui giovani precari e senza busta paga.

Scrivo di mutui perché sogno di poterne fare uno. Adoro gli indovinelli; sai come si fa a tenere una persona sulle spine? Dopo te lo dico…

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