Mutui: stop alle perizie facili. Per le banche vale la politica del rigore

  Le banche hanno scelto la linea intransigente: prima di concedere un mutuo occorre infatti una perizia più severa rispetto al passato. La crisi ha infatti spinto gli istituti di credito a essere più rigorosi nella valutazione sul valore degli immobili – necessaria per determinare poi il valore del mutuo –: così se prima gli […]

 

Le banche hanno scelto la linea intransigente: prima di concedere un mutuo occorre infatti una perizia più severa rispetto al passato. La crisi ha infatti spinto gli istituti di credito a essere più rigorosi nella valutazione sul valore degli immobili – necessaria per determinare poi il valore del mutuo –: così se prima gli si affidava a periti “interni” ora il servizio è responsabilità di società esterne come CRIFREAG e Praxi.

In questo modo spariscono le perizie “facili”, quelle cioè che – come ha spiegato Paola Viola, responsabile di Mutuperlacasa.com – “sono ancorate al valore commerciale, e come tale decisamente influenzato dagli optional della casa. Le perizie oggi – continua Viola –vengono effettuate sulla base del valore sterile dell’immobile sulla base dei range minimi e massimi indicati per ciascun quartiere dall’Agenzia del Territorio”.

Le perizie diventano così più rigide, con periti scelti dalle banche attraverso una banca dati in modalità random onde evitare conflitti di interesse: una decisione che è diventata obbligata da valutazioni eccessive e surroghe difficili.

Ma quanto costa la perizia e chi la paga?

Il prezzo è circa 275 euro, un costo che quasi tutte le banche accollano, in anticipo, al mutuatario. Altri istituti però, come ha precisato Paola Viola, “sottraggono queste spese, unitamente ai costi di istruttoria, all’imposta sostitutiva e del procuratore bancario dall’importo erogato. Da ciò deriva che l’importo effettivamente finanziato è minore di quello richiesto”.

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