Questa tipologia di mutuo può avere una durata dai 10 ai 30 anni e un importo massimo finanziabile di 300.000 euro, che può essere destinato all’acquisto della prima casa o alla surroga, più una somma per le spese accessorie che non può superare i 5 mila euro. Il totale dell’importo massimo erogabile, però, deve tener conto delle rate che non possono superare la metà dell’imponibile netto del Cud.
Requisiti per richiedere un mutuo inpdap
Per poter accedere a questo tipo di finanziamento è necessario essere iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali da almeno 3 anni e non possedere un’altra abitazione sul territorio nazionale, regola valida non solo per l’intestatario ma anche per gli altri membri del nucleo familiare, ad eccezione dei genitori, previa dichiarazione dell’intenzione di formare un nuovo nucleo abitativo. Se, invece, uno dei due coniugi è titolare di un immobile in separazione dei beni non ci sono problemi se l’immobile per il quale si sta chiedendo il finanziamento viene intestato a chi non possiede alcun immobile.
La domanda per accedere questo tipo di finanziamento può essere presentata solo per via telematica, deve essere accompagnata alla documentazione corretta e deve essere fatta in periodi di tempo ben precisi: 1-10 gennaio per il primo quadrimestre, 1-10 maggio per il secondo quadrimestre, 1-10 settembre per il terzo quadrimestre. Anche in caso di surroga del mutuo è possibile effettuare la domanda con le stesse condizioni/limitazioni anche dal punto di vista reddituale ma l’importo deve sempre essere inferiore ai 300.000 euro e la richiesta deve essere accompagnata da una copia digitalizzata della polizza assicurativa del bene immobile, dell’atto di finanziamento e della perizia tecnico estimativa relativa al bene dell’immobile stesso, firmata e timbrata da un tecnico abilitato.
Per quanto riguarda il pagamento, le rate possono essere pagate attraverso MAV postali o bancari già precompilati forniti direttamente dall’Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti delle Amministrazioni Pubbliche) ai mutuatari oppure tramite l’area riservata del sito dell’Inps (Servizi Online – Servizi per il Cittadino)
E per i dipendenti privati?
Non ci sono mutui per dipendenti privati che possono godere di agevolazioni particolari come invece avviene per i dipendenti pubblici. Per i privati viene lasciata ampia libertà nella definizione di accordi convenzionati con soggetti che ne fanno parte ma senza che il contratto passi attraverso interventi normativi. Infatti ogni categoria presenta delle caratteristiche differenti come durata del mutuo, importo, anzianità lavorativa, condizioni dell’immobile e via dicendo ed è necessario rivolgersi a filiali specifiche.
I vantaggi possono essere sui tassi applicati o sull’esenzione di alcuni costi che non rientrano nelle convenzioni, ma queste non possono essere considerate delle vere e proprie agevolazioni. L’unico dipendente privato che può avere delle agevolazioni nella richiesta di mutuo è il lavoratore autonomo, ai quali sono riservate delle agevolazioni nonostante siano estranee all’apparato pubblico.
In caso di prestito Inps a tasso fisso per dipendenti privati la restituzione della cifra avviene attraverso la cessione del quinto dello stipendio, ossia la trattenuta di una parte della busta paga a fine mese. La caratteristica principale della cessione del quinto è che l’importo della rata mensile non può superare il valore di un quinto dello stipendio; in tal modo viene tutelato il lavoratore, che ha la certezza di poter essere sempre nelle condizioni di onorare il suo debito.
