Inflazione in aumento o inizio della ripresa monetaria?

“L` inflazione potrebbe segnare un rialzo temporaneo a causa dell` aumento del prezzo del petrolio” dice Ben Bernanke, Presidente della Federal Reserve, durante l’audizione alla Commissione Bancaria del Senato. Un aumento elevato del petrolio e delle altre materie prime potrebbe compromettere la crescita e la stabilità dei prezzi. Per questo la Federal Reserve “continuerà a monitorare con […]

“L` inflazione potrebbe segnare un rialzo temporaneo a causa dell` aumento del prezzo del petrolio” dice Ben Bernanke, Presidente della Federal Reserve, durante l’audizione alla Commissione Bancaria del Senato. Un aumento elevato del petrolio e delle altre materie prime potrebbe compromettere la crescita e la stabilità dei prezzi.

Per questo la Federal Reserve “continuerà a monitorare con attenzione questi sviluppi e sarà pronta a rispondere con tutti i mezzi necessari per sostenere la ripresa in un contesto di stabilità dei prezzi”.

 

L’ inflazione minaccia per la ripresa 
La notizia è stata accolta negativamente dalla Borsa americana che, dopo un avvio in positivo ha invertito la rotta. I principali indici viaggiano in territorio negativo. La paura degli investitori è che un eventuale aggravarsi della situazione sul fronte dei prezzi blocchi la ripresa.

 

 

I timori di una stretta monetaria

La paura è quella di una stretta monetaria.

Nel discorso Bernanke non ha fatto intuire quale sarà il prossimo passo della Federal Reserve dopo la conclusione del piano di acquisto di titoli di stato messo in atto per aiutare l’occupazione e la crescita. Invece per  l`eventuale rialzo dei tassi occorre ricordare che la Federal Reserve, nel prendere le sue decisioni, si riferisce normalmente all`inflazione “core”, cioè purificata dai rincari di alimentari e carburanti.

 

 

Bernanke difende le sue scelte 
Ma che ruolo ha avuto la banca centrale americana in questo ritorno dell`inflazione?

I principali critici alle scelte di Bernanke sostengono infatti che la sua politica monetaria ultra espansiva non abbia fatto altro che incentivare la speculazione sui mercati (tra cui quello delle materie prime) e la conseguente crescita dei prezzi.

“I prezzi si sono alzati in modo significativo in riferimento alle maggiori valute e questo dimostra che le variazioni del dollaro poco probabilmente sono state un fattore importante negli aumenti degli ultimi mesi”.

 

 

Mercato del lavoro ancora debole 
Bernanke ha dato indicazioni poco incoraggianti sul fronte del mercato del lavoro che ha visto solo relativi segnali di ripresa.

“Ci vorranno ancora degli anni prima che l`occupazione negli Stati Uniti possa tornare a livelli normali”.

La Federal Reserve prevede infatti una crescita dell`economia americana tra il 3,5 e il 4 per cento nel 2011, con un tasso di inflazione tra l`1,25 e l`1,75 per cento.

Si tratta di una revisione al rialzo rispetto alla precedente stima della Fed che vedeva la crescita quest`anno a un massimo del 3,9 per cento.

 

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