Pignoramento Equitalia

Equitalia e pignoramento: quando avviene e come evitarlo?

Cosa succede quando chi ha richiesto un mutuo non è più puntuale nel pagamento delle rate? O addirittura smette di pagare il debito con la banca?

Bè, sicuramente non cose belle. Spetta infatti a Equitalia prelevare la somma che manca dal conto corrente del mutuatario e versarlo direttamente nelle casse del fisco. Questa azione di pignoramento dei conti bancari, indipendentemente dalla finalità del conto, terminerà quando il debito con Equitalia sarà saldato.

Che cos’è il pignoramento?

Il pignoramento è un atto con il quale si stabilisce un’esecuzione forzata per crediti di denaro. Tramite questa procedura regolamentata dal Codice di Procedura Civile, i beni pignorati vengono convertiti in denaro con vendite all’asta o, nel caso di conti bancari, le somme vengono restituite immediatamente al creditore. Per evitare di ritrovarsi con un conto corrente bancario bloccato, il debitore ha sessanta giorni per saldare il debito dal momento dell’arrivo dell’atto di pignoramento da parte di Equitalia.

Se il conto pignorato è destinato a pagare un mutuo la banca è impossibilitata a prelevare la somma di denaro pignorata, a meno che sul conto del mutuatario non ci sia un importo superiore a quello “bloccato” dal fisco. In questo caso la banca può continuare a riscuotere la somma utile per il pagamento del mutuo fino a quando non si esaurisce la disponibilità di denaro sul conto corrente. Se sul conto del debitore non c’è la somma sufficiente per far avvenire il pagamento del mutuo, la banca fa risultare il mutuatario come moroso.

Come evitare il blocco del finanziamento?

Ci possono essere due soluzioni per sbloccare un conto bancario. La prima è saldare il prima possibile il debito con Equitalia, chiedendo anche una rateazione. Basta solo il pagamento della prima rata per sbloccare il conto e immediatamente la banca può continuare a prelevare la somma destinata al pagamento del mutuo.

La seconda soluzione avviene solo nel caso in cui sul conto corrente del debitorio arrivassero pensione o redditi di lavoro dipendente. In questo caso il pignoramento del conto avviene solo se gli importi sono superiori a tre volte l’assegno sociale (ossia 1.345,56 euro), altrimenti il conto non può essere bloccato. L’assegno sociale assicura mezzi adeguati alle esigenze di vita.

Quali sono i beni non pignorabili da Equitalia

La legge ha stabilito che ci sono dei limiti entro i quali non è possibile procedere con l’azione di pignoramento. Ad esempio, la casa in cui risiede il debitore, se è l’unico immobile di proprietà e se non è un immobile di pregio (villa, castello), non può essere pignorata. Se il debitore è in possesso di altre case o terreni, questi possono essere pignorati solo se il loro valore complessivo è superiore a 120.000€.

In caso di pignoramento di stipendio, questo può avvenire una volta che la somma di denaro è stata accreditata in banca o comunicata al datore di lavoro. Se il lavoratore mutuatario è in pensione (che sia invalidità o normale) Equitalia può pignorare un quinto dell’importo netto direttamente presso l’istituto di provvidenza o al momento dell’accredito in banca.

Esistono comunque delle regole ben precise che Equitalia deve rispettare, ovvero non può mai pignorare un bene e ricorrere all’ipoteca se il suo credito verso il contribuente non supera i 20.000 euro.

Inoltre, la legge ha stilato un elenco di beni non pignorabili perchè riguardano la sfera privata dell’individuo. Troviamo tra questi: le polizze vita, oggetti sacri destinati all’esercizio del culto, elettrodomestici, anello nuziale, vestiti e arredamento, alimenti, armi in caso di pubblico ufficiale.

Potrei camminare per ore e non stancarmi mai, sono social e travel blogger e ciò che mi rende felice mi piace condividerlo su Instagram. Sogno l’America e la green card. Scrivo di mutui per aiutare le persone a vivere meglio nella casa in cui vivono.

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