Nuova riforma dell` Unione Europea con riduzione debito pubblico di 1/20.
La riforma dell` Unione Europea sul patto di stabilità stipulato tra i ministri dell`economia include sia il criterio di 1/20 per la riduzione del debito pubblico oltre la soglia del 60% del Pil, che la considerazione di altri fattori molto importanti, come il debito del settore privato e il debito pubblico.
E` quanto deliberato nella nota dell` Unione Europea sul debito pubblico dopo aver annunciato una intesa tra i vari ministri riuniti a Bruxelles.
Ora tocca all` Unione Europea che deve analizzare i vari elementi chiave della riforma pensionistica per l`approvazione definitiva.
Nella nota, il consiglio dell` UNione Europea evidenzia che sarà posta una maggiore attenzione sullo sforamento dei limiti del debito pubblico e non solo sul deficit, oltre al Pil.
Nella nota dell` Unione Europea si fa un chiaro riferimento alla diminuzione di 1/20 all`anno del debito pubblico in eccesso nell`arco degli ultimi tre anni: “Per determinare se il rapporto tra debito pubblico e Pil sta calando sufficientemente verso il 60% della soglia del Pil, un criterio numerico sarà introdotto per il debito pubblico”.
E prosegue la nota dell` Unione Europea: “la decisione di aprire una procedura per curare il debito pubblico[…] non sarà basata solo sul criterio numerico ma terrà anche in considerazione altri fattori rilevanti, come le passività implicite collegate al debito del settore privato e ai costi dell`invecchiamento della popolazione”.
L` Unione Europea continua: “Sarà anche preso in considerazione il costo netto dell` applicazione di una riforma pensionistica e del Pil“.
Il decreto del consiglio dell` Unione Europea evidenzia pure che la riforma della governance introdurrà “Un criterio di spesa che implica che l`aumento della spesa annua non debba superare un determinato tasso di riferimento di crescita del Pil e la diminuzione del debito pubblico.
Continua l` Unione Europea:” Questo serve a garantire che entrate inaspettate non siano spese, ma indirizzate alla correzione del debito pubblico e del Pil“.
Chi non rispetta queste regole stabilite dall` Unione Europea, potrebbe essere sottoposto a sanzioni qualora la sua spesa si “deviasse significativamente dal percorso di riferimento”.
L` Unione Europea conferma l`accordo per il prelievo dello 0,2% del Pil per i paesi soggetti a procedura, e ulteriori multe in caso le raccomandazioni della Commissione non fossero applicate. Conferma anche che ci sarà una riforma pensionistica.
La decisione dell` Unione Europea di imporre sanzioni verrà presa tenendo conto di vari fattori per valutare lo stato di salute dell` economia di quel determinato paese, e non solo del criterio numerico, quindi la decisione non sarà automatica.
Tuttavia, per rendere questo processo più semplice, la decisione dell` Unione Europea e potrà essere bloccata soltanto dalla maggioranza qualificata al Consiglio, invertendo l`attuale sistema che prevede che una maggioranza qualificata sia necessaria per adottare le sanzioni.