Attesa mutuo

Tempi erogazione mutuo: più lunghi nel 2017

Quanto tempo passa tra la richiesta di informazioni per l’accensione di un mutuo prima casa e l’erogazione effettiva del finanziamento da parte della banca? Nel 2017 è stato calcolato un periodo di attesa di circa 140 giorni.

Secondo alcuni calcoli, nel 2017, il tempo che passa tra la richiesta informazioni per l’accensione di un mutuo prima casa e l’erogazione del finanziamento da parte della banca è aumentato del 3,6% rispetto al 2016. Questa percentuale corrisponde più o meno a 140 giorni.

L’indagine si basa su un campione di circa 1.500 casi e non si limita a considerare i giorni necessari per passare dalla pratica all’erogazione del finanziamento ma tiene conto anche della fase antecedente di richiesta informazioni e della raccolta dei documenti necessari per procedere con la domanda, oltre chiaramente ai passaggi che non vedono direttamente coinvolto l’acquirente ma gli altri vari “attori” (consulenti, periti, banche…). Quest’ultimo coinvolgimento però non è la causa principale: il numero necessario di giorni dall’istruttoria al finanziamento, infatti, corrisponde a circa 58, il resto del tempo impiegato è a carico del mutuatario.

Tempi erogazione mutuo in Italia

Andando ad analizzare più nel dettaglio i dati, si nota che lungo la penisola italiana ci sono delle differenze importanti da città a città e da regione a regione. Le regioni più lente sono Sardegna (185 giorni), Umbria (180) e Calabria (154) mentre le più rapide sono Trentino Alto Adige (85 giorni), Liguria (105 giorni) e Friuli Venezia Giulia (122 giorni). Se ci addentriamo tra le grandi città troviamo al primo posto tra le più lente Venezia (151 giorni), Napoli (146 giorni) e Roma (145 giorni) mentre tra le più rapide al primo posto si classifica Genova (93 giorni), Bologna e Palermo (128 giorni).

Fra il campione di mutuatari studiati è emerso che chi risiede a Roma ha aspettato il mutuo per un tempo superiore del 4% rispetto a chi risiede a Milano e chi risiede a Napoli ha atteso un tempo superiore al 12% rispetto a chi risiede a Bologna.

Tempi lunghi: quali sono i rischi?

Il rischio di avere tempi così lunghi di attesa tra richiesta e accensione del finanziamento è principalmente rappresentato dal tasso di interesse che nel frattempo può salire e, di conseguenza, far aumentare il peso della rata. Ad esempio nel mese di dicembre il tasso Eurirs per mutui di 25 anni a tasso fisso si aggirava intorno all’1,29% mentre oggi è salito all’1,46%. Chi, quindi , ha richiesto un finanziamento un mese fa aveva preventivato una rata del mutuo più bassa rispetto ad oggi e potrebbe essere ancora peggio col passare dei mesi. Questo riguarda anche tutti gli altri indici e coinvolge tutti coloro che hanno intenzione di optare per un tasso fisso. Come evitare tutto ciò? Alcune banche, non tutte, consentono di “congelare” fino a data del rogito il tasso di preventivo per 30 o 60 giorni o anche di più. Questo sicuramente potrebbe essere strategico per le banche in quanto la possibilità di congelare il preventivo rappresenta sicuramente un plus per chi ha intenzione di accendere un mutuo.

Lo stesso vale per chi sceglie di stipulare un mutuo a tasso variabile, anche se in misura minore, in quanto l’Euribor negli ultimi anni è abbastanza stabile, a meno che la BCE non abbia in previsione una modifica dei tassi ma questo succede una volta ogni tanto. Scontato aggiungere che chi sceglie un mutuo variabile ha già preventivato una variazione della rata nel futuro.

Da sempre appassionata di scrittura e alla continua ricerca di storie da raccontare. Mi affaccio al mondo dei mutui, argomento non sempre di facile comprensione per tutti, per aiutare chi è alla ricerca di informazioni utili. Non posso vivere senza: musica, amici e wafer 🙂

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