Mutui, Euribor sotto zero. Che succede ora?

La notizia era nell’’aria. Già da qualche mese gli addetti ai lavori ne parlavano, ipotizzando gli scenari futuri. Ieri è successo. L’’Euribor a un mese è sceso fino a  -0,002%. L’’indice, che rappresenta il costo a cui le banche si prestano denaro, è importante in quanto entra in gioco nella definizione del tasso d’’interesse variabile […]

La notizia era nell’’aria. Già da qualche mese gli addetti ai lavori ne parlavano, ipotizzando gli scenari futuri. Ieri è successo. L’’Euribor a un mese è sceso fino a  -0,002%. L’’indice, che rappresenta il costo a cui le banche si prestano denaro, è importante in quanto entra in gioco nella definizione del tasso d’’interesse variabile dei mutui. Vediamo come.
Le spese sostenute dai mutuatari sono racchiuse nel TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), calcolato sommando i costi di perizia e istruttoria al TAN (Tasso Annuo Nominale). Questo, a sua volta, si ricava sommando il valore dell’’Euribor allo spread (il guadagno che la banca fissa per sé).
Che succede quindi ora che l’’indice ha il segno negativo? Teoricamente gli istituti di credito dovrebbero sottrarre, e non più sommare. Perciò, il TAN dovrebbe essere inferiore, anche se di poco, allo spread. D’’altra parte, la situazione odierna è assolutamente inedita, perciò non è possibile prevedere cosa decideranno di fare le banche. Vito Lops, in un articolo pubblicato dal Sole 24 Ore consiglia ai mutuatari di essere previdenti e anticipare le loro mosse. Suggerisce quindi di andare a rileggersi il contratto sottoscritto al momento dell’’accensione del finanziamento, e chiedere alla propria filiale cosa prevede di fare.

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