La Bce lascia i tassi allo 0,25%. Gli effetti sui mutui.

 La Bce ha lasciato oggi allo 0,25% il tasso d’interesse di riferimento, allo 0,75% quello sui prestiti marginali e a zero quello sui depositi. Resta ancora al minimo storico il costo del denaro nell’Eurozona. La decisione era già stata prevista dagli analisti ed è in linea con quanto deciso questa mattina anche dalla Banca d’Inghilterra, […]

 La Bce ha lasciato oggi allo 0,25% il tasso d’interesse di riferimento, allo 0,75% quello sui prestiti marginali e a zero quello sui depositi. Resta ancora al minimo storico il costo del denaro nell’Eurozona. La decisione era già stata prevista dagli analisti ed è in linea con quanto deciso questa mattina anche dalla Banca d’Inghilterra, che ha confermato i tassi di interesse allo 0,5% e l’importo degli stimoli monetari a 375 miliardi di sterline.
 
Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa successiva alla riunione del Consiglio della Banca Centrale, ha parlato di una timida ripresa, ancora “fragile” e “disomogenea” e di una situazione “complessa” che spinge la BCE ad una politica attendista dal punto di vista monetario. “Oggi abbiamo discusso di tutti gli strumenti da utilizzare, decideremo quali in base ai casi che dovessimo affrontare” ha dichiarato.
Inoltre, ha aggiunto che inizia a vedersi qualche risultato del taglio degli interessi avvenuto a novembre, tuttavia “occorre tempo”. “Ci sarà un periodo prolungato di bassa inflazione, ma nessuna deflazione. Non vediamo molto analogie con la situazione del Giappone negli anni 90. Certo è vero che gli aggiustamenti sono più difficili con l’inflazione bassa”, ha precisato.
 
Sulla scarsità di mutui a famiglie e imprese Draghi ha dichiarato che il “credito si sta stabilizzando ma resta debole, potrebbe migliorare, rimanere come ora o anche peggiorare”.
L’offerta di credito potrebbe influire, secondo Draghi, oltre alla debolezza della domanda anche l’avvicinarsi dell’analisi della Bce sulla qualità dei bilanci delle banche europee, aumentando la prudenza degli istituti di credito. 
Sul fronte mutui, il perdurare di questi tassi ai minimi, oltre che all`inflazione vicina allo zero, favorisce chi ha optato per un mutuo a tasso variabile.
Ad oggi, i migliori isituti offrono mutui a tasso variabile con tassi compresi tra il 2,79% di Unicredit e il 2,83% di BNL Bnp-Paribas.
Il primo fino al 60%, mentre il secondo fino all`80% del valore dell`immobile, con una rata di partenza per un mutuo di 200mila euro di appena € 820,73.
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