Istat: tasso di inflazione 2,50%

Le ultime analisi dell’ Istat indicano che il tasso di inflazione nel mese di marzo è salito del 2,5%, rispetto al 2,4 di febbraio.   Il tasso di inflazione non era così alto dal novembre del 2008 quando nel mese di novembre l’ Istat era salito al 2,7%.   Questi effetti purtroppo si ripercuotono sui […]

Le ultime analisi dell’ Istat indicano che il tasso di inflazione nel mese di marzo è salito del 2,5%, rispetto al 2,4 di febbraio.

 

Il tasso di inflazione non era così alto dal novembre del 2008 quando nel mese di novembre l’ Istat era salito al 2,7%.

 

Questi effetti purtroppo si ripercuotono sui prezzi dei carburanti.

 

La benzina, per colpa del tasso di inflazione, solo nel mese di marzo, è salita del 12,7% rispetto a marzo 2010 e, rispetto a febbraio, del 3,4%. Il gasolio invece è aumentato del 18,5% all’ anno, e 4,3% al mese.

 

L’ indice CORE del tasso di inflazione, senza contare l’ andamento dell’ energia e dei prodotti alimentari, è aumentata dell’ 1,7% solo a febbraio.

 

In Italia, il tasso di inflazione è inferiore di qualche punto percentuale rispetto alla media europea, ma evidenzia un aumento dei prezzi del 2,6% a marzo e del 2,4% a febbraio.

 

Come reagiscono i mercati all` aumento del tasso di inflazione?

 

Le principali Borse Europee, una volta venuti  a conoscenza dei dati sul tasso di inflazione, hanno accentuato il ribasso di inizio mattina, portate al ribasso dalla prospettiva di un aumento di tassi della Bce nella riunione stabilita per il 7 aprile.

Questa è una situazione che stimola il rialzo dell’ euro rispetto al dollaro, nonostante non si prospetti un andamento positivo sul fronte del debito dei paesi europei.

 

Come la pensa la Federal Reserve?

 

 

Ben Bernanke, Presidente della Federal Reserve, ha detto che l’aumento del tasso di inflazione e dei prezzi sulle materie prime non andranno ad aumentare i prezzi dei prodotti finiti.

 

Sostiene: “Credo che l’ aumento del tasso di inflazione sia solo transitorio”.

 

Bernanke ha  evidenziato la forte debolezza dell`economia americana, spiegando che il tasso di inflazione e la “crisi del settore edile” è puramente indicativa della fragilità dell`attuale ripresa.

 

Inoltre spera che i pignoramenti in corso per risanare i buchi, continueranno.

 

Tutto questo avrà inevitabili ripercussioni sulla fiducia e sull’ economia dei consumatori.

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