Spesso abbiamo trattato il tema della seconda casa in località turistiche come fonte di investimento, sia per se stessi, grazie al maggiore risparmio nel frequentare la propria abitazione durante le vacanze, sia per poterla affittare nei periodi estivi. Ora però è possibile fare un passo oltre, acquistando direttamente una stanza d’albergo da impiegare per utilizzo personale o come fonte di guadagno. Si tratta dei Condhotel.
Che cos’è il Condhotel?
All’estero il concetto di condominio hotel non è nuovo, in particolare negli USA dove questo tipo di struttura è già attiva da anni. In Italia, in particolare nella riviera romagnola dove il numero di strutture alberghiere è superiore rispetto alle altre regioni, la formula del Condhotel è in vigore dal 21 marzo 2018. Vediamo insieme di che cosa si tratta esattamente.
I Condhotel sono strutture turistiche che abbinano normali camere d’albergo e vere e proprie unità abitative, dotate di cucina autonoma, e che possono essere acquistate dai privati come case vacanze. Questi ultimi diventano veri proprietari e possono utilizzare l’abitazione per il periodo di tempo indicato nel contratto mentre per gli altri periodi verrà messa in affitto, l’incasso verrà poi diviso tra proprietario e gestore. I proprietari degli hotel (minimo 3 stelle e minimo 7 camere) infatti possono decidere di mettere in vendita alcune stanze a patto che siano gli appartamenti in vendita non superino il 40% della superficie complessiva, che l’albergo abbia ristorante, lavanderia e portineria e tutti quei servizi di cui chi acquisterà la camera potrà usufruire.
I Condhotel come opportunità per la riqualificazione edilizia
Il decreto che dà il via libera ai Condhotel ha anche un altro fine: favorire la riqualificazione edilizia degli hotel che sempre più spesso vengono rimpiazzati dagli affitti brevi e rischiano di fallire. Molti proprietari di hotel vedono in questo tipo di struttura una grande opportunità, dal momento che, soprattutto lungo la costa, sono molti gli alberghi pian pianino sostituiti tra le preferenze dei vacanzieri con appartamenti autonomi. Il tutto è favorito dal tax credit, un’agevolazione del 65% riservata agli interventi edilizi di miglioramento sugli hotel.
I Condhotel possono rappresentare anche un’opportunità per tutte le strutture dimesse o chiuse da tempo o marginalizzate dal mercato e che oggi, essendo chiuse, rappresentano un elemento di degrado non solo nelle località balneari ma anche in quelle montane, ad esempio alcuni luoghi termali con alberghi chiusi da molti anni. In questo caso si andrebbe solamente a riqualificare senza consumo di suolo per costruire del nuovo.
Gli incentivi dei Condhotel per i privati
Chi decide di acquistare uno di questi appartamenti e farne un utilizzo puramente locativo ha delle ottime prospettive di guadagno. In primo luogo l’affitto è più alto rispetto ad uno normale perchè in questo caso si può usufruire dei servizi dell’hotel, e poi perchè rispetto al canone normale dell’hotel il rendimento è maggiore perchè si tratta di camere molto più grandi. Tutto ciò nonostante la condizionale che prevede una ritenuta da parte dell’albergo in tali periodi d’affitto.
Le criticità dei Condhotel
Di fronte a questa innovazione turistica alcuni hanno espresso delle perplessità. Confedilizia si interroga prima di tutto su tutte quelle strutture che non rientrano tra gli hotel e che non rispondono a tutti i requisiti per diventare Condhotel: cosa diventeranno i condomini residenziali o edifici per affitti brevi gestiti da una sola persona? Inoltre un altro rischio da evitare è che tutto ciò diventi una mera trasformazione di hotel in appartamenti.
