La BCE (Banca Centrale Europea) ha lasciato invariato il costo del denaro, fermo all 1,5% dopo l ultimo rialzo di questa primavera: questo è dovuto alla crisi dell euro e alla scarsissima ripresa economica che obbligano i controllori della moneta a mantenere più che accessibile il denaro (la decisione non è però stata unanime, bensì presa a maggioranza in senso al board della BCE). Questo avrà un effetto sui tassi dei mutui.
Infatti il costo del denaro, detto anche tasso di rifinanziamento delle operazioni principali della BCE, è un elemento fondamentale nella determinazione dell indice euribor/’ target=’_blank’>Euribor, parametro dei mutui a tasso variabile (ci sonio anche mutui variabili ancorati direttamente al tasso BCE): tale indice è infatti rimasto sostanzialmente stabile in tutte le sue versioni (1 mese, 3 mesi, 6 mesi) e rispetto alla primavera è leggermente sceso; anche l Eurirs (IRS, indice dei mutui a tasso fisso) tende a scendere in questo periodo.
Tuttavia, vi è una componente dei tassi di interesse dei mutui che sta salendo, ovvero lo spread bancario (una maggiorazione che le banche mettono agli euribor/’ target=’_blank’>Euribor o agli Eurirs), a causa appunto della crisi dell euro e delle banche europee : mai come ora si consigliano più preventivi per i mutui, così da confrontare al meglio le proposte delle banche e trovare il mutuo più conveniente.
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