acquisti a rate

Acquisti a rate: cosa, quando e come

Quella degli acquisti a rate sembra essere un’abitudine tipica degli italiani. Questo sistema di finanziare gli acquisti ha permesso anche a chi non ha liquidità immediata, di permettersi spese importanti. Ma non solo: le finanziarie presso i punti vendita propongono spesso acquisti a rate a tasso zero o con interessi minimi. Molti quindi, ad esempio […]

Quella degli acquisti a rate sembra essere un’abitudine tipica degli italiani. Questo sistema di finanziare gli acquisti ha permesso anche a chi non ha liquidità immediata, di permettersi spese importanti. Ma non solo: le finanziarie presso i punti vendita propongono spesso acquisti a rate a tasso zero o con interessi minimi. Molti quindi, ad esempio per complementi d’arredo o dispositivi tecnologici, optano per l’acquisto a rate anche quando, in realtà, avrebbero la disponibilità per pagare tutto e subito. Il meccanismo psicologico che subentra è un po’ quello che possiamo riassumere nel “perché pagare tutto oggi quello che posso pagare in importi dilazionati e senza interessi?”. Sono pochi gli italiani che preferiscono togliersi subito il peso dei pagamenti.

Acquisti a rate, ecco cosa comprano gli italiani

Un tempo le rate, oltre che per prestiti e mutui, si facevano essenzialmente per auto e mobili. Oggi invece si compra a rate praticamente di tutto: smartphone, elettrodomestici ma anche viaggi. Secondo i dati forniti dal CRIF tramite la Mappa del Credito nei primi 5 mesi del 2016 circa un terzo degli italiani (34%) ha firmato un contratto di credito con una finanziaria e l’importo delle rate medio è di 362 euro (con variazioni di regione in regione). La mappa italiana vede in testa alla classifica Lombardia, con 413 euro, il Trentino-Alto Adige, con 411 euro, e il Veneto, con 410 euro. Seguono la Toscana e l’Emilia-Romagna, rispettivamente con 399 e 388 euro. Per quanto riguarda il numero di finanziamenti a rate attivi invece, la classifica regionale è trainata dalla Toscana, con il 39,2%, seguita da Friuli-Venezia Giulia (con il 36,7%), Lazio e Sardegna (entrambe con il 36% della popolazione) e Lombardia (con il 35,7%). L’ultima in questo ordine è invece il Trentino Alto Adige, regione in cui solamente il 16,9% della popolazione risulta avere almeno un rapporto di credito attivo.

Ha spiegato Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF, che la realizzazione della Mappa del Credito serve anche per “dare la possibilità di confrontare il proprio indebitamento rispetto alla realtà in cui vive, posto che la gestione del credito è, per natura, personale rispetto al proprio reddito, alle proprie esigenze e prospettive”.

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