Taglio dei tassi della BCE. Mutui variabili in ribasso.

La BCE taglia ulteriormente il Tasso Ufficiale di Sconto portandolo allo 0,50%. Effetto benefico per i Mutui a tasso variabile che seguono l`andamento dei tassi della Banca Centrale. Promessa mantenuta questo giovedì a Bratislava, al termine della riunione in trasferta del Consiglio direttivo: la Banca centrale europea ha tagliato il costo del denaro. Il nuovo […]

La BCE taglia ulteriormente il Tasso Ufficiale di Sconto portandolo allo 0,50%. Effetto benefico per i Mutui a tasso variabile che seguono l`andamento dei tassi della Banca Centrale. Promessa mantenuta questo giovedì a Bratislava, al termine della riunione in trasferta del Consiglio direttivo: la Banca centrale europea ha tagliato il costo del denaro. Il nuovo tasso di interesse di riferimento è stato fissato allo 0,5%, un nuovo minimo storico dopo che nel luglio scorso era stato portato a 0,75%. La decisione era ampiamente attesa dagli esperti, specialmente dopo gli ultimi numeri riferiti all’economia dell’eurozona: il tasso di inflazione di aprile si è assestato all’1,2%, ben al di sotto dell’obiettivo di Francoforte, lasciando quindi spazio di manovra per un abbassamento dei tassi, mentre la disoccupazione a marzo è salita al livello record del 12,1%.

Il primo ministro Letta ha dichiarato che adesso ci sarà una «task force», un «gruppo di lavoro congiunto tra l`Ocse, la presidenza del Consiglio e il ministero presieduto da Giovannini per mettere a punto idee» sulla disoccupazione giovanile in vista del «prossimo consiglio europeo».

Per l`Italia, la priorità resta “la riduzione ampia e prolungata del debito pubblico”, perché “con un rapporto debito/Pil vicino al 130% e un piano di ammortamento del debito particolarmente pesante”, il Paese “rimane esposto ai cambiamenti improvvisi dell`umore dei mercati finanziari”.

Nel suo rapporto sull`economia italiana, l`Ocse rivede di nuovo al ribasso le stime sul Pil per il 2013, prevedendo una contrazione dell`1,5%, contro il -1% previsto nell`outlook del novembre scorso. Il ritorno alla crescita non è previsto prima del 2014, per cui l`organizzazione stima un +0,5%.

Queste previsioni, precisa l`Ocse, sono basate su una “stima conservativa”, dato che l`impatto sulla crescita di alcune misure, tra cui “il piano annunciato ad aprile 2013 di ridurre significativamente i debiti arretrati della Pubblica amministrazione”, resta “incerto”. In Italia, “sebbene il sistema bancario si sia rivelato complessivamente solido, diversi istituti di credito hanno incontrato gravi difficoltà e il settore finanziario resta esposto a rischi sistemici”.

“Ce la mettiamo tutta”. Risponde così, a margine della presentazione del rapporto Ocse, il ministro dell`Economia, Fabrizio Saccomanni, a chi gli chiede se sarà possibile uscire fuori dalla recessione già da quest`anno.

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