A ottobre crescono del 30% i mutui erogati

Il 2014 non si è ancora concluso, ma per il mercato dei mutui per la casa la “promozione” sembra ormai cosa certa. Abi e Fitch hanno infatti diffuso nei giorni scorsi i dati relativi all’andamento del settore, e il bilancio è complessivamente positivo. L’’Associazione Bancaria Italiana ha rilevato un incremento del 30% circa dei finanziamenti […]

Il 2014 non si è ancora concluso, ma per il mercato dei mutui per la casa la “promozione” sembra ormai cosa certa. Abi e Fitch hanno infatti diffuso nei giorni scorsi i dati relativi all’andamento del settore, e il bilancio è complessivamente positivo.
L’’Associazione Bancaria Italiana ha rilevato un incremento del 30% circa dei finanziamenti concessi da gennaio a ottobre 2014, che hanno così raggiunto quota 20 miliardi, superando l’ammontare erogato lo scorso anno. «Da qualsiasi parte lo si guardi» , spiega il presidente Antonio Patuelli, «l’aumento di oltre il 30% per i mutui in dieci mesi è un fatto positivo, sia se ci sono nuovi mutui sia se ci sono surroghe, perché anche in questo caso vuol dire che il mercato bancario è competitivo».
Gli italiani ricominciano a puntare sui mutui per la casa a tasso fisso, ma quelli a tasso variabile continuano a coprire una quota estremamente rilevante del mercato, toccando l’80% circa del totale negli ultimi dieci mesi. Per quanto riguarda la surroga, Abi ha registrato un incremento assai più contenuto di quello riportato in altre analisi, stimando un 3% assai distante dal 20% calcolato da MutuiSupermarket.
Nel terzo trimestre del 2014 le vendite immobiliari sono aumentate del 3,6%, toccando quota 206.945; da gennaio a marzo scorsi la crescita era stata dell’1,6%.
L’agenzia di rating Fitch ha inoltre evidenziato che il mercato dei mutui per la casa è riuscito ad attutire il colpo della grave crisi economica grazie ai modesti tassi d’interesse e a una cauta politica di concessione dei finanziamenti.

Inoltre, il costo degli immobili a settembre è sceso dell’’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2013, e del 16% circa rispetto a dicembre 2008. Una riduzione che, secondo le stime dell’agenzia di rating, dovrebbe proseguire fino al 2016.

 

(03-12-2014)
Francesca Garrisi
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