Il rating degli italiani crolla. Le regole per ottenere credito.

Le sofferenze bancarie toccano oramai quota 150 miliardi. Secondo l`ultimo rapporto Abi le sofferenze lorde a novembre erano infatti pari a 149,5 miliardi (+22% rispetto a un anno fa) mentre quelle nette sono salite a 76,6. Il totale dei debitori in sofferenza ha superato a settembre gli 1,2 milioni e riguarda tutti i finanziamenti, prestiti […]

Le sofferenze bancarie toccano oramai quota 150 miliardi. Secondo l`ultimo rapporto Abi le sofferenze lorde a novembre erano infatti pari a 149,5 miliardi (+22% rispetto a un anno fa) mentre quelle nette sono salite a 76,6. Il totale dei debitori in sofferenza ha superato a settembre gli 1,2 milioni e riguarda tutti i finanziamenti, prestiti o mutui.
 
Il vero tema da affrontare nei prossimi mesi sarà il giudizio di rating che le famiglie e imprese italiane avranno raggiunto grazie a questa crisi che perdura da oltre 3 anni.
Si, perché uno dei dati più allarmanti riscontrati in MutuiperlaCasa.com, su oltre 20mila richieste ricevute in un anno, è quello delle segnalazioni in CRIF, CAI e Centrale rischi di Bankitalia per qualche ritardo di pagamento, qualche assegno pagato in seconda presentazione fino ad arrivare a quelli che in gergo si chiamano sconfini tecnici, ossia il famigerato conto finito in rosso per una cifra oltre quella autorizzata.
 
Tutte queste segnalazioni nelle banche dati, causate dai ritardi di qualche rata per l`effettiva necessità di sopravvivenza delle famiglie e imprese di far fronte alla spesa quotidiana, ha deteriorato il rating degli italiani.
 
Il 27% delle richieste registrate nel 2013, sono state rifiutate per segnalazioni in CRIF o per aver utilizzato il fido per qualche migliaio di euro in più, rispetto a quanto messo a disposizione dall`istituto bancario. Purtroppo le segnalazioni sono come un neo indelebile nel curriculum creditizio di un cliente. Non va mai più via!
E se per necessità, o più semplicemente per una distrazione “tecnica”, il cliente non ha pagato 2 rate in tempo, oppure è finito in cassa integrazione, anche temporaneamente, nessuna banca gli garantirà più credito. “Sei segnalato, sei in CIG, hai sconfinato per 1.500€. Mi dispiace la richiesta non è procedibile!” 
Questo è successo nel 2013, e secondo le nostre previsioni il dato tenderà ad aumentare ancora nel 2014. 
Più perdura la crisi, più le aziende chiudono, più si finisce in cassa integrazione, più si chiude l`accesso al credito. Un spirale viziosa dalla quale non se ne esce più.
Oggi,  la totalità delle banche sono collegate a queste Centrali Rischio, quindi non vale neanche la pena girarsele tutte. La risposta sarebbe sempre la stessa. Anzi, si rischia di venir segnalati anche se la richiesta di mutuo o prestito è stata rifiutata. Quindi, un cattivo pagatore e, in aggiunta, anche richiedente rifiutato. Il peggio al peggio!
 
Forse solo un condono creditizio potrà far ripartire il sistema. Un “delete” delle segnalazioni!
 
Loredana Aprile
 

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