I Mutui per la casa sempre più indispensabili

 In Italia il mercato immobiliare sembra dare segnali di ripresa che, seppur timidi, fanno ben sperare che la macchina possa riavviarsi il più presto possibile. D’altronde gli italiani che decidono di acquistare un immobile lo fanno solo dopo aver fatto un confronto tra i mutui per la casa e aver scelto quello più conveniente, per […]

 In Italia il mercato immobiliare sembra dare segnali di ripresa che, seppur timidi, fanno ben sperare che la macchina possa riavviarsi il più presto possibile. D’altronde gli italiani che decidono di acquistare un immobile lo fanno solo dopo aver fatto un confronto tra i mutui per la casa e aver scelto quello più conveniente, per cui va da sé che il ruolo degli istituti bancari è più che mai fondamentale.
 
Scegliere uno dei prodotti di Barclays o uno di quelli di Cariparma o di altri istituti, è sempre più all’ordine del giorno e affinché il mercato immobiliare possa effettivamente tornare a vivere è necessario che le banche aprano i rubinetti del credito e agevolino gli acquirenti all’accensione di un mutuo per la casa.
 
Senza l’appoggio di un mutuo, infatti, le persone non comprano facilmente un immobile, neanche se si tratti di una prima casa. A dimostrarlo è una ricerca dell’Osservatorio Nomisma che ha indagato sull’andamento del mercato immobiliare e sulla situazione specifica del credito erogato in alcune città d’Italia.
 
Il fatto che il mercato stenti a decollare può essere causato da una sorta di prudenza che caratterizza sia la domanda e le compravendite portate a termine, sia le banche che fanno ancora selezioni troppo ristrette prima di erogare un mutuo. Come spiega il direttore generale di Nomisma, Luca Dondi «Probabilmente c`è stata fretta nell`anticipare le tendenze in atto. La verità è che siamo all`inizio di una fase di stabilizzazione e comunque ci sono poche garanzie che il peggio sia passato, soprattutto sul fronte dei prezzi.”
 
“Se nelle grosse operazioni corporate lo scenario è positivo – continua il direttore generale – nel mercato al dettaglio la fine del 2013 è stata infatti peggiore del previsto». Nonostante ciò, si legge nel report di Nomisma, “qualche segnale, peraltro di modesta entità di intensificazione dell`attività transattiva è stato finalmente registrato”. Soprattutto nelle provincie italiane, a domanda rimane flebile e gli immobili disponibili sul mercato sempre più numerosi: tuttavia la direzione che sta prendendo il mercato sembra stabilizzarsi e riequilibrarsi. Da una parte, infatti, il credito diventa a poco a poco più flessibile e accessibile, dall’altro anche la richiesta di investimenti sta tornando a farsi sentire.
 
Chi non ha necessità di incassare liquidità immediatamente, esce direttamente dal mercato aspettando che la situazioni migliori. Quando la gente tornerà ad acquistare, questa ripresa, spiega il direttore Dondi, “potrebbe portare a un calo delle quotazioni maggiore di quello visto finora a scambi fermi”.
Parlando di numeri questo porterebbe ad un calo dei prezzi dal -5,3% del 2013 ad un 4,6% alla fine dell’anno, con una ripresa delle compravendite del 7-8%, ovvero fino ad un totale di 433 mila scambi. Pare che comunque le banche si stiano muovendo anche in altre direzioni, per esempio aprendosi a iniziative come plafond dedicati ai finanziamenti immobiliari cercando di soddisfare una richiesta che stenta a decollare e tentando di risanare quel crollo delle transazioni residenziali di cui le banche sono una delle cause.
 
Come si legge dal rapporto dell’Osservatorio, infatti, «Il peso della componente creditizia nell`orientamento delle dinamiche future si conferma decisivo. A pesare sulle erogazioni continua a essere il retaggio delle scelte eccessivamente espansive che avevano caratterizzato, connotandola, la fase ascendente del ciclo immobiliare. L`esigenza di procedere a un significativo innalzamento del tasso di copertura dei crediti deteriorati rappresenta una conseguenza pressoché inevitabile della revisione in atto».
 
 

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