Elezioni politiche. Exploit di Grillo

L`Italia che esce dalle urne è un`Italia politicamente frammentata, dove le due principali coalizioni si fronteggiano in un acceso testa a testa sui voti (al Senato viaggiano entrambe sul 30,7%) e dove il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo arriva a contendere al Pd lo scettro di primo partito con percentuali di consenso oltre al […]

L`Italia che esce dalle urne è un`Italia politicamente frammentata, dove le due principali coalizioni si fronteggiano in un acceso testa a testa sui voti (al Senato viaggiano entrambe sul 30,7%) e dove il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo arriva a contendere al Pd lo scettro di primo partito con percentuali di consenso oltre al 25%.

Intanto anche le prime proiezioni della Camera parlano di voto-terremoto o, per riprendere la metafora grillina (usata inavvertitamente anche da Gennaro Migliore di Sel durante una delle dirette tv pomeridiane), voto-tsunami : secondo la prima proiezione Rai/Piepoli il Movimento 5 stelle avrebbe il 26,3%, seguito dal Pd con il 24,6% e dal Pdl con il 21,2%. A Monti andrebbe l`8,5%, alla Lega il 3,6%, a Sel il 3,6%, a Rivoluzione Civile il 2,4%.

La reazione dei Mercati Finanziari.

Si è dunque spenta nello spazio di un`ora, le prime proiezioni sono state diramate alle 16,20,  l`euforia del centrosinistra. E anche quella dei mercati: Piazza Affari aveva accolto con entusiasmo il responso degli instant poll che delineavano una maggioranza certa sia alla Camera sia al Senato. L`incertezza che emerge dalle proiezioni ha invece fatto progressivamente calare la performance dell`indice FtseMib e contemporaneamente proiettato al rialzo lo spread.

Le proiezioni sui seggi di palazzo Madama, per dire, danno 121 seggi al centrodestra e 96 al centrosinistra, in entrambi i casi molto lontano da quella quota 158 che significa maggioranza. Anche eventuali alleanze, sempre che possano essere superate le divisioni della campagna elettorale, rischiano di non essere sufficienti: la coalizione di Monti, sempre stando alle proiezioni, non supererebbe i 19 seggi e non sarebbe dunque determinante per raggiungere la fatidica soglia.

Unica possibilità di formare una coalizione, dunque, la riedizione della «strana maggioranza» che ha sostenuto il governo tecnico e che oggi più che strana apparirebbe davvero improbabile.

Da più parti emerge poi un dubbio: ma può un partito che è il primo partito e che supera il 25% dei consensi, ovvero il Movimento 5 Stelle, chiamarsi fuori da ogni responsabilità istituzionale? A Grillo l`ardua risposta.

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