La Bce, dopo l aumento del tasso Bce di 0,25% legato al mutuo a tasso variabile, vuole aumentare per due volte il tasso Bce entro l anno.
Il tasso Bce è rimasto stabile all 1% per quasi due anni, ed è stato aumentato per fronteggiare un possibile aumento del tasso di inflazione.
Un effetto immediato è stato l aumento del tasso euribor/’ target=’_blank’>Euribor, il tasso in cui banche applicano gli interessi sul mutuo a tasso variabile.
Il tasso euribor/’ target=’_blank’>Euribor aveva già iniziato la sua salita alla fine del 2010, arrivando a raddoppiare in meno di un anno, anche se i livelli del tasso euribor/’ target=’_blank’>Euribor attuale è ancora più basso da quando è entrato in vigore l`euro.
Federconsumatori e Adurbef sperano che la Bce non aumenti più il tasso Bce e il costo del denaro, portando ad un aumento del mutuo per la casa a tasso variabile.
E necessaria una politica economica in grado di combattere linflazione e di intervenire sull aumento dei prezzi e delle rate del mutuo a tasso variabile, per salvare il potere di acquisto delle famiglie.
L ultima analisi dell Istat segnala una inflazione che varia tra il 2.5% di marzo 2011 e il 2.6% di aprile 2011.
L Adusbef e Federconsumatori sono scettici e fanno notare che per un mutuo a tasso variabile da 100.000 euro in 10 anni, l aumento medio della rata mensile è di 12 euro circa al mese, per un totale di 144 euro annui.