Come funziona il mutuo a rate costanti?

Rispetto al variabile tradizionale dove il variare dei parametri di indicizzazione può portare ad oscillazioni molto importanti della rata, il variabile rata costante scarica queste oscillazioni sulla durata, mantenendo inalterata la rata. La durata si comporterà come un elastico; un aumento del tasso produrrà un allungamento della durata, una riduzione dello stesso porterà invece ad […]

Rispetto al variabile tradizionale dove il variare dei parametri di indicizzazione può portare ad oscillazioni molto importanti della rata, il variabile rata costante scarica queste oscillazioni sulla durata, mantenendo inalterata la rata. La durata si comporterà come un elastico; un aumento del tasso produrrà un allungamento della durata, una riduzione dello stesso porterà invece ad un accorciamento.

Il vantaggio è consentire al mutuatario di avere una rata bassa ( poiché si parla di tasso variabile ) senza però correre il rischio che nel tempo la rata diventi troppo alta da non consentire un regolare rimborso. Questo tipo di rimborso presenta comunque il rovescio della medaglia; l`allungamento massimo della durata di solito tra i 5 e i 10 anni e un rimborso della quota capitale più lenta, rispetto al variabile classico. Nel caso in cui l`allungamento della durata non sia risultato sufficiente a rimborsare l`intero capitale finanziato, viene prevista quasi sempre una maxi rata finale. Il rischio di un allungamento eccessivo oppure di una maxi-rata alta dipende naturalmente dal momento in cui è stato sottoscritto il mutuo.

Se sottoscritto in una fase di tassi elevati (4-5% ) sicuramente non andremo incontro ad allungamenti della durata ma andremo a beneficiare di una riduzione della durata prevista inizialmente per il mutuo. Se invece il contratto viene fatto in un momento in cui i tassi sono ai minimi (con un euribor intorno all`1% ), molto probabilmente l`allungamento della durata potrà essere importante e  si potrebbe andare incontro al pagamento di una rata finale piuttosto alta.

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