miglior mutuo prima casa

Tutti i “trucchi” per calcolare il miglior mutuo prima casa!

Per tutti coloro che hanno deciso di investire nel mattone e si trovano alle prime esperienze con il linguaggio finanziario, può risultare complicato districarsi nel complesso mondo dei mutui. Solitamente chi cerca informazioni sul web per calcolare il miglior mutuo per la prima casa si trova a leggere informazioni in merito allo spread, al Taeg […]

Per tutti coloro che hanno deciso di investire nel mattone e si trovano alle prime esperienze con il linguaggio finanziario, può risultare complicato districarsi nel complesso mondo dei mutui. Solitamente chi cerca informazioni sul web per calcolare il miglior mutuo per la prima casa si trova a leggere informazioni in merito allo spread, al Taeg e alla tipologia di interesse applicato. Per evitare incomprensioni o spiacevoli inconvenienti, ecco cosa c’è da sapere per calcolare il miglior mutuo.

Miglior mutuo prima casa: cosa c’è da sapere?

Partiamo da alcune semplici regole e che saranno delle costanti in qualsiasi proposta di mutuo ricevuta:

  • Taeg: con questo termine si indica il costo globale del finanziamento. Si tratta di un tasso virtuale che tiene in considerazioni differenti voci di spesa come l’imposta di bollo o eventuali polizze aggiuntive. In questo caso più il tasso Taeg mostra un valore basso, più il mutuo proposto risulterà conveniente.
  • Spread: si tratta del costo effettivo richiesto da ogni banca per l’erogazione del mutuo ed è una spesa che va sommata al tasso di interesse applicato. Anche in questo caso, uno spread basso garantirà delle spese più contenute e di conseguenza un risparmio da parte del richiedente del mutuo. Se avete scelto un mutuo a tasso variabile, l’interesse applicato dipenderà dallo spread e dall’Euribor; se invece avete scelto un mutuo a tasso fisso, l’interesse dipenderà dallo spread e dall’Eurirs.
  • Agevolazioni Prima Casa: prima di decidere a quale banca rivolgersi o quale tipologia di tasso scegliere, è bene informarsi sulle agevolazioni previste per l’acquisto della prima casa. Ad esempio è possibile ottenere la riduzione dell’irpef del contribuente. Così, sul reddito risulta detraibile un importo pari al 19% degli interessi passivi. Non solo, oggi la legge prevede una riduzione dell’imposta di registro fino al 2% e dell’iva fino al 4%*.
  • Risparmiare: può sembrare scontato ma è assolutamente importante evitare di stipulare altri finanziamenti prima di richiedere il mutuo. La banca valuta la situazione reddituale di ogni richiedente e in caso di mancanza di liquidità può ritenere che il potenziale acquirente non abbia dimostrato capacità di risparmio. Questo potrebbe rappresentare un motivo per cui non procedere con le pratiche del mutuo.

In conclusione, prima di individuare il miglior mutuo per la prima casa, è necessario valutare tutte le offerte con un occhio “clinico”. Occorre avere un po’ di dimestichezza con il linguaggio finanziario e saper individuare gli elementi che maggiormente determinano la convenienza o meno del mutuo.

*Fonte: Corriere della Sera

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