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Mutui 2014 ecco gli sgravi fiscali sull’ acquisto prima casa

 Con l’arrivo del 2014 si concretizza effettivamente la già preannunciata introduzione della nuova tassazione prevista per gli atti notarili riguardanti la  compravendita di immobili destinati ad uso abitativo.

 Con l’attuazione definitiva degli artt. 10 e 26 del Dlgs. 23/2011 e Dl. 104/2013, sono state modificate le percentuali e gli importi relativi alle varie imposte dovute in fase di acquisto.

Lo scopo principale è il favorire la ripresa delle compravendite di immobili destinati a prima casa, diminuendo l’oneroso carico fiscale.

Scendiamo nel dettaglio: innanzitutto è prevista l’esenzione totale dell’imposta di bollo, che consente un immediato risparmio di circa 200 euro.

Rimane invariato il criterio che destina una diversa tassazione laddove si decida di acquistare da privato o da impresa costruttrice.

Per i soggetti che acquistano la prima casa da privati, l’imposta di registro scende dal 3% al 2%, con un minimo di 1000 euro, l’imposta ipotecaria e catastale rimane con un importo fisso, ma, scende da 168 euro a 50 euro.

Se gli attori della compravendita rimangono invariati ma l’immobile non viene più acquistato come “prima casa”, l’imposta sale di due punti percentuali dal 7 al 9%, la soglia minima è sempre di 1000 euro, l’imposta catastale ed ipotecaria invece ammonteranno a 50 euro cadauno, con un cospicuo risparmio, prima, infatti, venivano calcolate rispettivamente con una percentuale dell’ 1 e del 2%.

Informazione non di poca rilevanza riguarda anche la definizione di “prima casa”, ora non basterà semplicemente dichiarare che l’immobile oggetto di compravendita non sia di lusso, ma, effettivamente, lo stesso non dovrà appartenere a quelle categorie che chiaramente configurano un immobile di pregio.

Analizzando la situazione per l’ acquisto da impresa costruttrice dobbiamo distinguere quattro casi specifici: nei primi due trattiamo la compravendita della prima casa da impresa che abbia ultimato i lavori entro e non oltre quattro anni, l’IVA ammonta al 4%, le imposte: registro, ipotecarie e catastale aumentano da 168 euro a 200.

Se sono trascorsi più di quattro anni, si è esenti dal pagamento dell’IVA, l’imposta di registro scende dal 3% al 2, con il minimo dei 1000 euro consueti, le altre due imposte aumentano a 200 euro.

La situazione muta sostanzialmente nel caso non si parli di prima casa, rimane invariato il considerare il tempo trascorso dalla chiusura dei lavori, nel caso non siano trascorsi i 4 anni stabiliti l’IVA è al 10% (sale al 22% se l’immobile è “di lusso”), le imposte come negli altri casi sono fissate a 200 euro, in ultimo se sono trascorsi più di 4 anni, l’imposta di registro è al 9%, importo minimo previsto 1000 euro, per le imposte non sono più considerate al 2% e all’1% ma stabilite a 50 euro.

Poniamo comunque in evidenza che si può assumere come base imponibile il valore catastale, anziché il corrispettivo pagato, è fondamentale farlo presente preventivamente al notaio prima che si giunga al rogito, al fine di fruire di questa tassazione.

Inoltre se l’acquirente ha contratto un mutuo o un finanziamento per l’acquisto, la base imponibile non può essere inferiore all’ ammontare finanziato.

La tassazione sarà applicata a tutti gli atti stipulati nel 2014, per quelli rogitati antecedentemente e in attesa di registrazione, le imposte rimarranno quelle del 2013.

 

A questo punto noi di MutuiperlaCasa non possiamo che augurarvi un Buon Acquisto e un Felice 2014!

 

Simona Castaldo

MutuiperlaCasa