Le famiglie italiane riprendono a fare i conti con i mutui, sia per stipularne di nuovi sia per l`aumento dei tassi, conseguenza prevista e quindi scontata della decisione BCE. Prevale la formula del tasso variabile. Nel lungo periodo infatti (20 o 30 anni) ci si augura che i tassi si mantengano più o meno stabili ai livelli attuali
Si rileva che nel primo semestre 2011 sono cresciute le richieste di mutui per lacquisto della casa, essendo passata la domanda dal 60% al 70%.
Altro dato segnalare, sempre con riferimento al primo semestre 2011 è il rialzo dellimporto medio erogato che ha toccato negli ultimo mesi quota 135.000 .
Stabile per la stragrande maggioranza dei mutui erogati la durata che si conferma tra i 20 e i 30 anni.
In diminuzione la richiesta di surroghe (era al 30% a inizio anno, ma a giugno è calata al 20%). La causa di questo fenomeno va individuata nellaumento dei tassi che rendono meno conveniente loperazione.
Naturalmente non si può parlare di mutui senza dare uno sguardo agli effetti che laumento dei tassi della BCE all1,50% non manca di provocare. Lintervento di Trichet era già scontato dal mercato, e gli indici euribor/’ target=’_blank’>Euribor nel mese di giugno hanno anticipato il rialzo portandosi giorno dopo giorno verso l1,50%. Chi sta rimborsando un mutuo a tasso variabile ha quindi già visto o vedrà a breve la propria rata aumentare. In sostanza per un mutuo da 100.000 euro laumento «sarà in media compreso tra i 15 ed i 20 euro al mese.
Quanto alle previsioni ci si può aspettare un ulteriore aumento dei tassi dello 0,25% entro fine anno.
Ultima annotazione è quella che riguarda la scelta delle famiglie italiane decisamente orientate verso il tasso variabile (a giugno ha raggiunto il 50% del totale erogato) a scapito del fisso.
(quotidiano casa)