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Mutui ancora cari. Spread scende a 275 punti.

Ci era stato detto che la crisi del nostro debito pubblico, con l`innnalzamento dello spread verso il Bund Tedesco, era la causa di tutti i mali. Oltre a far lievitare gli interessi che tutti gli italiani pagano, che si erano tradotti in più tasse, si era verificato uno strano effetto su mutui e prestiti, con conseguente crollo dell`attività economica e del mercato immobiliare. Ma adesso che lo spread è sceso ai minimi dal 2011, perché le banche non sembrano accorgersene?

Oltre ad aver ricevuto, nei mesi scorsi, inizioni di liquidità al tasso di sconto dell`1%, le banche non hanno più la scusa dello spread. e invece nulla: i differenziali applicati sui mutui non si schiodano, con il risultato che un italiano deve pagare 18mila euro di interessi in più su un prestito da 100mila euro, rispetto ad un cittadino francese o tedesco. Per non parlare di quelli inglesi che, oggi prendono mutui a tasso fisso per 2 anni all`1,99%.

Lo spread italiano ha infatti toccato i 275 punti ed è una buona notizia certamente, perché significa che lo stato pagherà meno interessi sul debito. Ma cosa aspettano le banche? In 12 mesi di spread in aumento un mutuo è passato a costare agli italiani circa 100 euro in più al mese, con spread applicati anche del 4%. persino le bistrattate banche spagnole applicano uno spread inferiore e non superano i il 2%.

Forse, sostengo i soliti esperti del settore, ci vorranno ancora 2 mesi per vedere gli effetti positivi. Tutto sembra essere rimandato a dopo le elezioni: il nuovo quadro politico determinerà infatti la stabilità, o il peggioramento, dello spread italiano.