La notizia del giorno, ossia il risultato (inaspettato?) del referendum Brexit, sta già avendo ripercussioni non solo di natura politica e pratica, ma anche economico-finanziaria. Quali le possibili conseguenze sui mutui 2016 e su quelli già stipulati? Vediamolo insieme analizzando i dati aldilà dei commenti allarmistici che spopolano su internet.
Il referendum Brexit fa crollare la sterlina: effetti sui mutui 2016
Secondo gli ultimi pronostici Goldman Sachs la sterlina subirà nell’immediato futuro una perdita del 15-20%. L’effetto più immediato non può che essere l’inflazione. Questo, come reazione a catena, potrebbe spingere la Bank of England ad alzare i tassi e, seguendo questa scia, la Federal Reserve potrebbe adeguarsi e decidere di aumentare i tassi anche negli Usa. Che cosa ne conseguirebbe? Una eventuale fuga dei capitali dall’Europa verso questi due Paesi potrebbe costringere la Bce a rivedere la ratio della politica di tassi zero che finora sembrava essere riuscita a spingere il settore mutui anche nel primo semestre 2016 (e di conseguenza a far respirare nuovamente anche il mercato immobiliare). Ecco perché in tutta Europa banche e clienti sono preoccupati nel leggere la notizia del risultato del referendum sulla Brexit.
Brexit e mutui 2016: sarà boom di surroga verso il tasso fisso?
Un’ipotesi che però resta tale per il momento anche se comunque, e questo è innegabile, preoccupa molte persone. Pensiamo ad esempio a chi ha un mutuo a tasso variabile. In quest’ottica ci si può attendere un incremento delle domande di mutui surroga a favore dei tassi fissi (oltre ad una crescita di investimenti nei cd beni rifugio come oro e diamanti).
Tra gli esperti del settore però ci sono anche pareri più cauti: in molti evidenziano un rischio maggiore in Paesi in cui il sistema bancario è più strettamente legato a quello anglosassone, come Irlanda e Cipro, mentre pronosticano effetti ben più marginali per l’Italia.