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Le Banche ribassano gli spread riparte il mercato dei mutui

Che il 2014 sia l’anno dei Mutui lo dimostra l’eccellente +18% conseguito nei soli primi due mesi di quest’anno: prendendo a campione più di cento istituti bancari, rispetto allo stesso periodo del pessimo 2013 che ha registrato il dato più basso degli ultimi sei anni, è evidente una forte inversione di tendenza.

I mutui prima casa sono finalmente ripartiti, tale situazione trova ulteriore conferma nella fervente attività promozionale che giunge dai diversi istituti che si rincorrono a suon di ribassi di spread, la concorrenzialità sta riattivando il mercato mutui ed il mercato immobiliare, sofferenti, entrambi, da troppo tempo.

Con l’euribor/’ target=’_blank’>Euribor in costante calo, i mutui acquisto a tasso variabile continuano ad essere i migliori, e sembra che da previsione la situazione non muterà nell’immediato.

Anche se, come ribadito da Mario Draghi, presidente della BCE, la risalita è inevitabile, l’euribor/’ target=’_blank’>Euribor è oggi prossimo allo zero; l’indice BCE dovrebbe rimanere stabilmente fissato allo 0,25% per un periodo medio lungo.

Attualmente molti sono gli istituti bancari presenti sul mercato mutui con prodotti estremamente convenienti: le offerte in molti casi sono legate alla percentuale di mutuo rispetto al costo pattuito per la compravendita (loan to value).

La Credem offre un 2.10%, con una richiesta al 50%, stessa tipologia offerta dalla Unicredit, con il Mutuo Valore Italia, con un 2.25%, abbiamo poi la Deutsche Bank che con un 60% arriva ad uno spread del 2.40%. Infine anche la Ing Direct propone due ottime soluzioni, con un importo erogato al di sotto del 70% offre un 2.60% al di sopra siamo al 2.80%.

Al fine di consentire una costante offerta per i mutui con tassi che risultino competitivi, la parola chiave deve assolutamente essere stabilità: ad una eventuale futura risalita del tasso BCE dovrà seguire un calo degli spread, tale situazione sarà garantita solo da uno scenario politico che garantisca continuità e solidità nel tempo, il confronto BTP italiani e BUND tedeschi non dovrà superare il 200%.

La speranza è che nel lungo periodo i tassi annuali rimangano saldi con un tasso variabile che al massimo giunga ad un 4% ed un fisso al 6%.

 

Simona Castaldo

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