Meglio cambiare. Questo è il pensiero ricorrente di chi ha un mutuo in corso, dopo che a settembre la Bce ha tagliato i principali indici. Tuttavia, non c’è una ricetta unica e valida per tutti, se si vuole sfruttare al meglio l’opportunità di risparmio di questo periodo. Al contrario, ciascuno deve valutare attentamente la propria situazione (economica e immobiliare) per scegliere la soluzione ottimale. Sul Sole 24 Ore Emiliano Sgambato ha stilato un vademecum utile per tutti i mutuatari.
In primo luogo, spiega, è preferibile tentare la strada della rinegoziazione del finanziamento, con la banca presso cui questo è stato acceso. L’istituto di credito non ha obblighi in tal senso, ma spesso accetta la richiesta per evitare che il cliente si rivolga altrove.
Se però questa prima opzione non è praticabile, si può provare con la surroga, preferibilmente dopo aver accertato il valore attuale dell’abitazione su cui si vuole chiedere il mutuo. Infatti la percentuale finanziata dalle banche è legata alle quotazioni immobiliari, variabili nel tempo e, ricorda Sgambati, drasticamente ridimensionate negli ultimi anni (-15/20%). Perciò, a conti fatti, non è detto che traslocare il vecchio mutuo sia vantaggioso.
Inoltre, prima di surrogare è bene controllare quante rate mancano per estinguere il finanziamento, così da evitare approssimazioni per eccesso. Infatti, se la durata residua è di 18 anni, meglio non arrotondare a 20, in quanto ciò comporterebbe due anni ulteriori di interessi da pagare. Invece, suggerisce Sgambati, sarebbe preferibile controllare l’effettiva sostenibilità della nuova rata, a fronte di una durata residua minore.
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