Ritorno alla Lira

Ritorno alla Lira: meglio o peggio per i mutui?

Capita spesso di sentire proposte per l’uscita dell’Italia dall’euro e ritornare alla lira, soprattutto in momenti economici non floridi, in cui la figura della moneta unica ne esce indebolita. A seguito della Brexit il tema è tornato d’attualità. Vi proponiamo un’analisi condotta di “Idealista” di un possibile scenario se dovessimo tornare alla Lira.  Ritorno alla Lira: non conviene […]

Capita spesso di sentire proposte per l’uscita dell’Italia dall’euro e ritornare alla lira, soprattutto in momenti economici non floridi, in cui la figura della moneta unica ne esce indebolita. A seguito della Brexit il tema è tornato d’attualità.

Vi proponiamo un’analisi condotta di “Idealista” di un possibile scenario se dovessimo tornare alla Lira. 

Ritorno alla Lira: non conviene a nessuno

Bisogna premettere che gli effetti sarebbero in parte imprevedibili, perché ufficialmente non esiste un piano economico di uscita dall’euro. Ma proviamo ad elaborare alcune ipotesi analizzate:

  • i mutui resterebbero in Euro o passerebbero alle Lire?
    Se si lasciassero in euro sarebbe un disastro per il mutuatario. In uno scenario del genere una svalutazione della lira sarebbe immediata e quindi si passerebbe a percepire uno stipendio in lire e a pagare una rata in euro. Una situazione simile a quella vissuta da chi, come in Ungheria, ha contratto un mutuo in franchi svizzeri, che adesso valgono molto di più e stanno rovinando molte persone. La cosa più ovvia sarebbe la conversione immediata del mutuo in Lire, per legare salari e rate. In questo caso ci rimetterebbero però le banche e i fondi di investimento, perché la Lira perderebbe subito di valore e in termini reali i loro crediti si vedrebbero ridotti.
    La stessa cosa succederebbe al debito pubblico: chi possiede Titoli di Stato si troverebbe con carta straccia in mano.

 

  • l’euribor continuerebbe ad essere il riferimento dei mutui a tasso variabile?
    L’euribor è l’indice su cui si calcola l’importo della rata del mutuo a tasso variabile. Si applica da quando esiste l’euro e perciò sarebbe logico che scomparisse.
    Inoltre, per arrestare l’inflazione che senza dubbio si verrebbe a creare, la Banca Centrale, che tornerebbe ad essere la Banca D’Italia, sarebbe costretta ad aumentare il costo del denaro, quindi i tassi d’interesse sui mutui e prestiti.
    Oggi, sebbene in molti si lamentano dell’euro, l’indice euribor è ad un valore di -0,370%, con grande vantaggio per chi paga un mutuo a tasso variabile.

 

Pertanto, se questa situazione, soltanto teorica, si venisse a creare, è evidente che le conseguenze generali sull’economia sarebbero, almeno per un certo periodo, critiche. Specifichiamo comunque che quelle riportate sono ipotesi di un ritorno alla lira e per tanto vanno prese con le dovute cautele: le previsioni di questo tipo contengono una buona dose di incertezza.

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