Mutui per la casa, analisi tasso fisso e tasso variabile

E’ consistente l’ aumento del tasso variabile che afferra e trascina con se pure il fratello, il tasso fisso sui mutui per la casa.   La decisione con cui la Banca centrale europea, lo scorso aprile, ha ritoccato verso l`alto il costo del denaro si farà sentire nelle rate del mutuo.   La scelta della […]

E’ consistente l’ aumento del tasso variabile che afferra e trascina con se pure il fratello, il tasso fisso sui mutui per la casa.

 

La decisione con cui la Banca centrale europea, lo scorso aprile, ha ritoccato verso l`alto il costo del denaro si farà sentire nelle rate del mutuo.

 
La scelta della Bce presa il 7 aprile per quanto riguarda i rincari del tasso Bce, porterà un aumento delle rate di mutuo nei mutui per la casa a tasso variabile e farà aumentare con ogni probabilità anche i tassi sui mutui per la casa a tasso fisso.

 
Nella riunione, la Bce ha sottolineato che probabilmente ci saranno altri piccoli rincari nei prossimi mesi, probabilmente uno a luglio e uno alle soglie del 2012. Però di conseguenza, aumenterebbero i rendimenti dei titoli di stato e i Bund tedeschi.

 
L’ aumento dei rendimenti dei Bund da parte della Bce riguarda anche i mutui per la casa a tasso fisso. Gli Eurirs ( il parametro su cui si basano i mutui a tasso fisso) infatti, seguono l’ andamento dei Bund.

 
Soprattutto l` Eurirs per i mutui per la casa a tasso fisso a 20 e a 25 anni, che nel mese di agosto si aggirava al 2,57%, e a marzo erano del 3,8%, oggi hanno superato il 4%. 
I mutui per la casa a tasso fisso a 10 anni oggi si aggirano intorno al 3,5%, e nei prossimi mesi potrebbero arrivare intorno al 4%.

 

Se tutto ciò dovesse accadere, i nuovi mutui per la casa a tasso fisso che ora hanno già raggiunto il 5%, subiranno un aumento dello 0,30% – 0,40%.
Questi aumenti, per esempio, porterebbero un aumento di 40 euro sulla rata dei mutui per la casa, su mutui per la casa di 150 mila euro in 20 anni, ovvero un aumento del 3,5%.

 

Bisogna valutare con attenzione la situazione senza avere fretta, come dimostra l`esperienza negativa di chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile nell’ autunno del 2008, sono passati ad un tasso fisso superiore al 6% e nei tre anni successivi hanno finito per pagare fino al 50% in più.

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