Non solo nelle case di lusso e di design: oggi il riscaldamento a pavimento (o in alternativa a soffitto) viene considerato anche per esigenze di spazio ristretto. Nei mono o bilocali ad esempio, riuscire ad evitare il montaggio di termosifoni è un vantaggio apprezzabile in termini di abitabilità (non vale questo discorso invece per mansarde o seminterrati dal soffitto basso perché il pavimento va innalzato di qualche cm per contenere le tubature e quindi si perde ancora spazio in altezza). Il riscaldamento a pavimento o a soffitto è bello e funzionale (grazie alla trasmissione del calore per irraggiamento): ma quanto costa e in che modo è possibile risparmiare? Se lo chiedono in tanti e la risposta purtroppo spesso supera le proprie possibilità, almeno in apparenza. Dire che il riscaldamento a pavimento sia economico infatti non corrisponde a verità: ma è altrettanto vero che è possibile risparmiare.
Detrazioni fiscali per riscaldamento a pavimento o a soffitto
Trattandosi di opere di riqualificazione energetica, il riscaldamento a pavimento o a soffitto rientra tra gli interventi che danno diritto ad una detrazione fiscale pari al 65% della spesa.
Riscaldamento a pavimento o a soffitto: risparmio energetico
Ma facendo una considerazione nel lungo periodo è innegabile che, anche dopo l’installazione e il montaggio, con questi sistemi di riscaldamento si ottiene un risparmio sui consumi importante. L’impianto a pavimento infatti opera su temperature basse (circa la metà di quelle dei radiatori tradizionali). Inoltre visto che il riscaldamento si diffonde in modo uniforme nell’ambiente, si stima un risparmio energetico del 25% ogni anno.
Di norma a prevedere impianti di riscaldamento a pavimento o a soffitto è chi acquista un immobile nuovo o chi esegue su quello di proprietà lavori di ristrutturazione importanti. In questo caso il preventivo di spesa si può far rientrare nel capitale richiesto con il mutuo casa.
